L'esistenza umana è travagliata da conflitti: desideri inappagati, sogni infranti, aspirazioni deluse, interessi contrastati. A scendere in campo contro questi conflitti è il paladino del quieto vivere, della beatitudine dei sensi, della tranquillità nelle strade - lo Stato. Dopo l'economia, la cultura e la politica, anche la gestione dell'ordine pubblico va adattandosi al modello americano - la tolleranza zero tanto cara all'ex sindaco di New York. Non a caso. Più lo stile di vita diventa a senso unico, più vengono sbarrate altre strade percorribili. Ma c'è modo e modo di farlo.

In quest'ambito i metodi hanno sempre oscillato fra la carota della prevenzione dialogante ed il bastone della repressione pura e semplice. A seconda delle circostanze e delle esigenze, i vari governi scelgono per cosa optare. I doppiopetto azzurri avranno anche coperto le camicie brune ma i sorrisi televisivi non cancellano il fatto che olio di ricino e manganello continuino a fare parte della tradizione storica delle "nostre" forze dell'ordine, che due anni fa a Genova hanno presentato a tutti il loro nuovo (si fa per dire) biglietto da visita: massacri generalizzati per le strade della città, centro di tortura a Bolzaneto, abbattimento di un manifestante in piazza Alimonda. Basta con la sinistra ipocrisia, largo al destro cinismo: chi non riga diritto finisce in manette o al cimitero. Un messaggio crudo e semplice destinato a tutti, ai pochi italiani che si ostinano a voler vivere da individui liberi (anziché sopravvivere da cittadini rassegnati) come ai molti stranieri che varcano le frontiere da immigrati poveri (anziché da turisti ricchi).

Tuttavia le intimidazioni, le minacce, i ricatti di stampo mafioso non trovano solo schiene pronte a curvarsi. La scorsa settimana a Torino la polizia è dovuta intervenire "a modo suo" ben due volte in meno di ventiquattr'ore nei confronti di chi non ha ancora confuso il calore della vita con il gelo della morte.

Mercoledì sera [5 marzo] un litigio avvenuto in strada fra due innamorati (già sgomberati dalla casa che avevano occupato) è stato sedato dall'intervento di una decina di poliziotti, che hanno prima pestato violentemente e poi arrestato i due focosi amanti. Giovedì pomeriggio [6 marzo] una iniziativa di protesta per le strade del centro da parte di qualche decina di anarchici si è conclusa con l'arresto di tre persone (un anarchico colpevole di essere stato assolto poche ore prima in un processo che lo vedeva imputato, e due giovani passanti che hanno osato NON restare indifferenti di fronte all'arroganza poliziesca). In galera, tutti in galera. A convalidare le accuse nei loro confronti ci ha pensato poi uno degli innumerevoli magistrati dall'intelligenza sottile come le veline della questura che propongono "la ricostruzione oggettiva dei fatti": favoreggiamento, resistenza, tentata rapina dell'arma in dotazione e lesioni. Poco verosimili le accuse? Poco probabile che tutto ciò si sia ripetuto due volte nel giro di poche ore? E allora? Non si può pretendere che la polizia brilli di fantasia, né che un magistrato abbia una coscienza, né che un giornalista sia in grado di fare altro che scodinzolare. Quanto alle persone dabbene che infestano questo mondo, a loro basta e avanza il Festival di Sanremo.

NESSUNO CHE ABBIA DEVIATO VIENE MAI RISPARMIATO. È questa la minaccia terroristica che un'organizzazione sociale sempre più totalitaria lancia a ognuno di noi. Chi non si adegua a questo mondo deve sparire, poco importa che si tratti di un individuo ribelle, di un'idea sovversiva, di un atteggiamento generoso, di una popolazione orgogliosa, di un quartiere "proletario", di un sapore naturale o quant'altro. Chi non si adegua deve sparire, sepolto dalla disperazione, dalla noia, dall'angoscia, dalle denunce, dalle percosse (o magari dai bombardamenti)... Il comportamento delle forze dell'ordine è ogni giorno più esplicito in proposito. Ma bisogna proprio avere il cervello di uno sbirro, capace di concepire solo cieca obbedienza o efferato delitto, per non capire che quando la tolleranza scende a zero la rabbia diventa incontenibile.

RABBIA MILLE !!!

[Retro del volantino:]

ATTENTI A COSTUI!
(immagine di un rappresentante delle forze dell'ordine, a scelta)

E' un paranoico:
- Si ci crede circondato da folle che vogliono sottrargli la pistola d'ordinanza.
- E' pericoloso per sé e per gli altri. viene colto da incontrollati raptus di violenza che lo spingono a bastonare i passanti e poi a ferirsi da solo per accusarli di aggressione.
- Soffre di manie di onnipotenza che manifesta nel ritenersi padrone della vita altrui, forte dell'impunita' di cui gode.

NON ABBIAMO BISOGNO DELLE SUE PISTOLE!

ABBIAMO UN INTERO ARSENALE A DISPOSIZIONE...

Torino, 8/3/03

 
 

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