Titolo: L’ESTATE DEI POVERI
Note: [Volantino diffuso il 31 agosto 2003, nel pomeriggio nei pressi del lager per immigrati di Regina Pacis (LE) e in serata nel paese di San Foca]

Non per tutti l’estate è il periodo migliore per spostarsi da un posto all’altro, per recarsi in altre zone del mondo, e non tutti coloro che arrivano in Italia sono benvenuti.

A fronte di milioni di cittadini stranieri (secondo la definizione classica con cui vengono definiti i non italiani), comunitari ed extracomunitari, che raggiungono l’Italia con un portafoglio bello gonfio ed armati di bancomat e carte di credito, continuano ad esserci migliaia di indesiderabili stranieri - quasi esclusivamente extracomunitari - che sbarcano sulle coste italiane armati invece esclusivamente della propria disperazione e con un bagaglio costituito da speranze ed illusioni.

I primi sono graditi allo Stato e ad aspettarli trovano operatori turistici e bottegai compiacenti che, accogliendoli calorosamente, si sfregano le mani. I secondi arrivano sfidando la sorte ma, se riescono a toccare il suolo italico, essendo indesiderati dallo Stato, ad aspettarli trovano gendarmi ben armati pronti a perquisirli, rastrellarli e deportarli in strutture create apposta per loro; questi luoghi sono chiamati Centri di Permanenza Temporanea e richiamano alla mente, nella struttura e nelle funzioni, i tristemente famosi lager nazisti, che in molti speravano di non dover mai più rivivere, ma che invece stanno tornando prepotentemente in tutto il mondo occidentale. Una di queste strutture sorge a San Foca, sulla costa adriatica del Salento, ed il posto delle uniformi naziste è stato preso dalla tonaca religiosa.

I cittadini stranieri godono del mare e delle spiagge di questa costa, gli indesiderabili stranieri invece vedono quello stesso mare, dal quale sono arrivati e che rappresentava per loro la speranza, solo attraverso le sbarre, piantonati da guardie armate e sotto l’occhio vigile dei sistemi di telesorveglianza.

Apparentemente così diverse e così distanti, le vite dei cittadini e degli indesiderabili sono invece indissolubilmente legate tra loro: è il Capitale che governa il mondo che lega le loro vite.

Sono il Capitale e i suoi sostenitori che hanno deciso che per mandare avanti una parte del mondo bisogna affossarne un’altra; che per far vivere tra inutili merci una parte della popolazione bisogna farne crepare un’altra; che per offrire ad alcuni l’illusione di una appartenenza, bisogna sradicare gli altri dalla propria terra.

E noi? Credere che tutto ciò non ci riguardi significa commettere un tragico errore, perché le schiere di indesiderabili sono in costante aumento anche all’interno dei confini nazionali, tra i senza lavoro, i precari, i nemici dell’autorità, i poveri… i lager per immigrati sono solo una delle facciate dell’esclusione sociale che ci coinvolge tutti. Decidere da quale parte stare è solo il primo passo. Far finta di non vedere o ignorare la realtà di questi centri di carcerazione vuol dire rendersi complici consapevoli dei nuovi lager che spuntano come funghi. Attivarsi per sbarazzarsene per sempre è l’unico atto di buon senso possibile.


Nemici di ogni frontiera

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