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\title{VIVI CONTRO UN MONDO DI FANTASMI: sugli arresti di Pietrasanta e Pisa}
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Ai primi di maggio [2006] undici anarchici sono stati arrestati fra Pisa e La Spezia per “associazione sovversiva con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico” (l’immancabile 270 bis). Qualcuno è accusato di alcuni sabotaggi contro i tralicci e i ripetitori della telefonia mobile. Nel corso dell’operazione poliziesca sono state perquisite decine di abitazioni di compagni in tutta Italia. Cinque anarchici sono in carcere, altri cinque ai domiciliari e un ultimo sottoposto a obbligo di dimora.
Un paio di settimane prima altri due anarchici erano stati arrestati a Pietrasanta con l’accusa di aver cercato di incendiare una sede di Forza Italia.
Sono tutti compagni conosciuti per la loro appassionata e costante partecipazione alle lotte, in particolare a quelle contro le nocività ambientali e il mondo che le produce. Dalla critica pratica dello sfruttamento animale all’opposizione alle biotecnologie, sono sempre stati in prima fila nel contrastare attivamente i deliri di dominio assoluto sui viventi e sulla natura di un’organizzazione sociale avviata verso la catastrofe ecologica. Alcuni di loro hanno animato battaglie locali contro gli inceneritori e le fabbriche altamente inquinanti, altri erano o sono tutt’ora redattori di \emph{Terra Selvaggia}, un giornale di critica della società industriale.
Ne abbiamo sperimentato e apprezzato la tenacia, la semplicità e la solidarietà in molte occasioni. Li abbiamo avuti a fianco nelle nostre iniziative qui a Rovereto e Trento, abbiamo condiviso con alcuni di loro le splendide giornate della resistenza valsusina contro il TAV (nel discutere, nel mangiare, nell’erigere barricate). Vogliamo esprimergli tutto il nostro rispetto e il nostro amore ora che sono ostaggi nelle mani del nemico, nel modo che più sentiamo nostro: continuando la lotta contro le nocività ambientali e sociali senza compromessi.
Sappiamo come magistrati e forze dell’ordine trasformino rapporti di amicizia, di affinità e di lotta in “associazioni sovversive”; di come ai loro occhi deformanti un giornale diventi una centrale di comando, un’assemblea pubblica un incontro segreto ed eversivo: il solito mondo di fantasmi che purtroppo si traduce in mandati di cattura, manette, sbarre e processi.
Non sappiamo se i compagni siano o meno responsabili delle azioni di cui sono accusati, e nemmeno ci interessa.
Non ci piacciono gli alibi. Se qualcuno pensa che sabotare una struttura di inquinamento e di morte sia inutile e sbagliato, sta a lui cercare altre forme di azione per fermare il collasso ecologico e sociale verso cui siamo incamminati: la passività e l’indifferenza non sono un’alternativa, sono le basi stesse del collasso. (Chissà, poi, che cominciando a lottare non cambi anche lo sguardo verso determinate pratiche\dots{}).
Come dice un noto adagio, se in tanti non vogliamo rischiare qualcosa, ci sarà sempre qualcuno costretto a rischiare tutto.
Che ognuno dia il suo contributo. Per delle miscele davvero esplosive, infatti, c’è bisogno di tutti gli elementi della lotta (e della vita): dal volantino alla manifestazione, dalla scritta sul muro al blocco stradale, dalla musica alle barricate, dall’orto in montagna all’occupazione di spazi in città, dall’assemblea all’azione diretta\dots{}
Valga per tutti il principio: prima si liberano i compagni, e poi si discutono modi e tempi e forme di quella lotta rivoluzionaria che è ormai tutt’uno con la difesa dell’umanità e della Terra. Al contempo, più forte sarà questa lotta, e prima si libereranno i compagni.
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\emph{anarchici di Rovereto e Trento}
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[giugno 2006]
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% begin final page
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% new page for the colophon
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Guerra Sociale (2002-2010)
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critica libertaria al capitalismo
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VIVI CONTRO UN MONDO DI FANTASMI: sugli arresti di Pietrasanta e Pisa
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\bigskip
\textbf{guerrasociale.anarchismo.net}
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% end final page with colophon
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% No format ID passed.