TUTTI UGUALI, TUTTI SICURI

Giorni prodighi di insegnamenti, questi ultimi. Abbiamo imparato, ad esempio, che rincorrere per mezzo chilometro un immigrato che ha tentato di farci l'autoradio e ammazzarlo con vari colpi di Magnum 357 non è un omicidio volontario, bensì un "raptus" con l'attenuante della "provocazione". Oppure che sparare a un ragazzino rom è, per un poliziotto, una tragica fatalità. O ancora che il colpo di pistola mortale esploso contro Carlo Giuliani ha percorso almeno quattordici traiettorie diverse prima di imbroccare quella che porterà il suo autore, l'assassino in divisa Mario Placanica, ad una probabile assoluzione.

Abbiamo però imparato soprattutto cosa significano concretamente, per i governanti, le parole "uguaglianza" e "sicurezza". La legge Bossi-Fini, appena passata alla Camera, prevede, tra l'altro, la schedatura di tutti gli immigrati (che richiedano o rinnovino il permesso di soggiorno). Per il centrosinistra tutto ciò è xenofobo e discriminatorio. Qual è la sua proposta? Semplice: prendere le impronte a tutti i cittadini, indistintamente; per la loro sicurezza, va da sé. Bisogna smetterla, hanno detto i sinistri, di considerare la rilevazione delle impronte come un trattamento umiliante e vessatorio. Per essere ancora più rispettosi dell'uguaglianza, c'è chi ha proposto di schedare direttamente i neonati, anche per evitare quell'increscioso problema che è lo scambio di identità dei pargoli. Questione di sicurezza. Insomma, che sia chiaro fin dalla nascita cos'è il mondo in cui gli esseri umani fanno ingresso: un'immensa questura.

Quando l'uguaglianza ha il sapore di una schiavitù senza discriminazioni, la sicurezza non può che essere sinonimo di controllo poliziesco. Mentre siamo sempre più ignari di cosa mangiamo o respiriamo, mentre ci ammaliamo delle malattie più misteriose, mentre persino i nostri bisogni più elementari sono legati ad un gigantesco apparato tecnologico di cui non controlliamo assolutamente nulla, mentre intere regioni vengono definite inagibili "per l'eternità" a causa delle radiazioni, e l'acqua manca a milioni di persone, siamo sicuri che un codice a barre è un codice a barre, e una telecamera è una telecamera.

Dopo due milioni di anni di quella storia umana che l'ideologia del Progresso ci presenta come una linea retta dalle caverne al Fondo Monetario Internazionale, abbiamo imparato cos'è la civiltà. Ora sappiamo cosa c'è di veramente sicuro nella nostra vita: la morte per cui essa combatte ogni giorno.

Alcuni nemici del migliore dei mondi

Rovereto, 10 giugno 2002