Mercoledì 25 gennaio 2006 si è svolto a Trento, per direttissima e poi con rito abbreviato, il processo contro i quattro anarchici arrestati lunedì 23 per lo scippo della fiamma olimpica. Le accuse erano “violenza privata”, “resistenza a pubblico ufficiale” e “lesioni” (il PM aveva lasciato cadere quella, decisamente improponibile, di “rapina”). Alla luce dei filmati, nonostante le deposizioni costruite a tavolino dagli agenti, è rimasta solo l’accusa di “violenza privata” per Mike e Juan, condannati rispettivamente a 4 e 3 mesi di carcere (sostituti da circa 5000 e 3500 euro di multa). Gli altri due compagni sono stati assolti. Dopo che Massimo ha esposto i fatti e rivendicato le ragioni del gesto, Mike e Daniela hanno precisato alcuni episodi falsificati dall’accusa. Juan non ha fatto dichiarazioni.

Rendiamo noto sorridendo che, contrariamente a quanto riportato da giornali e televisioni, il beffardo e atletico compagno lunedì è riuscito a correre con la fiaccola per una sessantina di metri prima di essere atterrato dai poliziotti-tedofori…

Ecco la dichiarazione di Massimo:

“Lunedì sera ci siamo frapposti tra pattuglie, agenti e tedofori allo scopo di bloccare la fiaccola olimpica e smascherarne la vera natura, su cui tornerò. Avevamo un megafono, dei volantini, uno striscione e delle bandiere NO TAV. Com’era prevedibile, gli agenti hanno risposto con spinte e strattonamenti. In quei momenti di confusione un compagno ha avuto il gesto spontaneo, atletico e beffardo di impossessarsi della fiaccola e di correre. Non c’è stata alcuna violenza. Io, che fino a quel momento stavo parlando al megafono, sono intervenuto quando ho visto che gli agenti malmenavano tre compagni. Lì sono stato arrestato.

Il gesto è stato qualificato come “indegno” e definito “inqualificabile”. Inqualificabile, per me, è l’ipocrisia di chi definisce queste Olimpiadi un evento di pace e di fratellanza tra i popoli. Nell’antica Grecia, durante i giochi olimpici si sospendevano le guerre. Ora, non solo il governo italiano, in nome del popolo italiano, è in guerra in Iraq e in Afghanistan, ma uno degli sponsor delle Olimpiadi è la Finmeccanica, uno dei più grossi magnati mondiali della produzione di armi. Ma non è tutto. Per questi Giochi si sono costruite, sperperando milioni di euro, infrastrutture gigantesche dal devastante impatto ambientale. Per quanto riguarda il preteso “spirito olimpico”, poi, andate a chiedere cosa ne pensano i cinesi che lavorano nei cantieri dell’alta Val Susa, a duemila metri, per cinque euro al giorno. Oppure chiedetelo ai valsusini che difendono il loro territorio da quel progresso del denaro e del profitto che vorrebbe distruggere la valle con il progetto di un treno ad alta velocità. L’azione di lunedì la rivendico a testa alta”.

Aggiungiamo solo una piccola nota. Se la condanna istituzionale e mediatica dello scippo della fiaccola (un’azione non preordinata ma felice) era scontata, crediamo meriti due parole la distinzione, fatta da più parti, tra i cattivi sponsor da un lato e il nobile “spirito olimpico” dall’altro. Capiamo che molti contestino solo la presenza della Coca Cola (o delle altre multinazionali), ma non è la nostra posizione. Noi siamo contro queste Olimpiadi in quanto tali, per tutto ciò che le rende possibili (sgomberi e repressioni, devastazione ambientale, sperpero sfacciato delle cosiddette risorse pubbliche, sfruttamento dei lavoratori clandestini, militarizzazione di Torino e delle valli, ecc.). Ci sembra inoltre assai significativo che i giochi olimpici siano diventati materia per un decreto di urgenza come il “pacchetto Pisanu”. Oltre che di Spettacolo, si tratta con ogni evidenza di un esperimento poliziesco orchestrato dal Ministero della Paura con più di diecimila agenti. Per finire, quali che siano i metodi che ciascuno preferisce, facciamo notare che dalla Val Susa arrivava, soprattutto dopo le cariche di Venaus, un invito a boicottare i giochi olimpici in quanto tali (vi ricordate i molti cartelli che dicevano “Addio Olimpiadi” durante quella splendida giornata che è stata l’8 dicembre?). Gli stessi studenti valsusini hanno negato la propria partecipazione come volontari.

Noi abbiamo semplicemente dato il nostro piccolo contributo. Sarà düra.

i compagni arrestati e la polisportiva anarchica di Trento e Rovereto

[Volantino: Trento, 24 gennaio 2006]

COME PROMETEO A 100 ALL’ORA…

Per pochi istanti il fuoco passa di mano.

Un gesto che oscura le logore ragioni ufficiali, quelle della “pace”, della “fratellanza”, dello “sviluppo” e getta luce su una realtà ben diversa. Un lampo su chi dovunque in Italia (da Messina alla Val Susa) vuole difendere la propria terra e la propria vita dalla voracità dell’economia.

Cosa si nasconde, infatti, sotto le braci dell’olimpiade torinese?
- Opere faraoniche che resteranno vuote e desolate a deturpare le valli.
- Sfruttamento sistematico di manodopera sottopagata e di immigrati sotto ricatto di espulsione.
- La militarizzazione di una città e delle vallate, sgomberi forzati di case e campi nomadi, continui rastrellamenti “antiterrorismo” tra gli immigrati.
- Grande vetrina per le multinazionali che sotto la bandiera della pace perpetuano progetti di rapina e saccheggio delle risorse.

Perché sorprendersi, dunque, se questa fiaccola ha trovato ostacoli e contestazioni a Trento, come ad ogni sua altra tappa?
LUNEDÌ POMERIGGIO 4 PERSONE SONO STATE ARRESTATE A TRENTO PER AVER OSTACOLATO IL CAROSELLO MEDIATICO DELLA FIACCOLA DI TORINO 2006.
La cosa più triste è che simili fuochi continuino ad ardere nei bracieri sbagliati.

Sottrarre il fuoco alla divinità Riscaldare le lotte di chi non si rassegna. Huy, Hombre, Huy!

SOLIDARIETA’ AGLI ARRESTATI - CONTRO LE DEVASTAZIONI OLIMPICHE - CONTRO IL TAV E L’INCENERITORE

Mercoledì 25 Gennaio ore 12:30 presso il Tribunale di Trento processo per direttissima ai 4 arrestati.

[Volantino: Torino, 25 gennaio 2006]

LA TORCIA O LA VITA!

Le Olimpiadi si avvicinano e diventa sempre più evidente che saranno una ‘imperdibile opportunità’ solo per i soliti quattro affaristi e politici mangiasoldi, mentre per tutti gli altri saranno una vera e propria iattura.

Novanta milioni di euro (per ora) di soldi pubblici per trasformare Torino e le sue valli in zona di guerra, 15.000 agenti, teste di cuoio e tiratori scelti, scudi aerei e batterie missilistiche… Una città sventrata, prosciugata e resa invivibile per costruire mostri architettonici inutili e raccapriccianti… Le valli cementificate, inquinate e snaturate per uno squallido spettacolo di quindici giorni che con lo sport non ha nulla a che vedere… Come sponsor le multinazionali leader nei settori del saccheggio delle risorse, dello sfruttamento dei lavoratori e della produzione di armi… Lavoratori sfruttati e sottopagati (per lo più stranieri sotto il ricatto continuo dell’espulsione), manodopera a costo zero che nel 2006 prende il nome di ‘volontariato’… Uno sperpero di denaro e di risorse energetiche che grida vendetta…

Ecco lo spirito olimpico di pace e fratellanza!

E noialtri dovremmo pure stare zitti e bravi! Dovremmo collaborare alla riuscita dell’evento, accogliere sorridenti i soldati e gli atleti, gli staff e i turisti stranieri, ‘per non rovinare l’immagine di Torino e dell’Italia…’

Dovremmo tutti comportarci da gioconde comparse per quella sceneggiata in mondovisione che mostrerà un territorio compiaciuto e spensierato in un clima di sport e di festa. Per ‘lorsignori’ infatti, non sta bene svelare che quest’immagine colorata è una menzogna per le telecamere, e che la ‘tregua’ di cui parlano è un ricatto bello e buono... Perché la realtà è un’altra, ed è fatta di licenziamenti, di precarietà e di manganellate, così come di gente che lotta per difendere il proprio posto di lavoro o la propria dignità, il proprio futuro e la propria salute…

E mentre il vero volto della truffa olimpionica viene a galla, crescono anche le proteste della gente che è stufa di farsi prendere in giro… Quasi ovunque, il passaggio della neomoderna fiaccola olimpica, è stato accompagnato da manifestazioni di dissenso… E con l’avvicinarsi dei Giochi, si accanisce anche la repressione…

Il 23 gennaio, a Trento, un gruppo di ragazzi di Rovereto con le bandiere NO-TAV, è riuscito a beffare la cerimonia sottraendo per qualche minuto la fiaccola al tedoforo. Quattro di loro sono stati fermati e portati in carcere con l’accusa di ‘rapina’!

Noi, valsusini e torinesi anti-tav, esprimiamo tutta la nostra solidarietà a questi compagni, che ultimamente sono sempre stati partecipi e solidali con la Valsusa in lotta contro il TAV.
Esigiamo la loro immediata liberazione, ricordando che la fiaccola olimpica dovrà passare anche di qua, e che iniziare i Giochi con dei NO-TAV in galera sarebbe una vera e propria provocazione…


 
 

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