Non vogliamo più vivere in una città in cui i fascisti e i loro amici fanno la morale sui giornali e aggrediscono la notte. In cui si finisce in un lager chiamato CPT o in carcere solo perché non si ha in tasca il pezzo di carta giusto. In cui si viene perquisiti in massa perché una legge ha deciso che è proibito fumare una canna invece di ubriacarsi. In cui finisci in galera e vieni processato se reagisci ad un’aggressione squadrista. In cui vieni denunciato se ricordi pubblicamente ciò che è sotto gli occhi di tutti: e cioè che siamo confinati in uno stato di polizia.

Non vogliamo vivere nell’indifferenza, nella paura e nella sottomissione. Ora basta.

L’8 giugno, a Trento, ci sarà la sentenza del processo contro alcuni anarchici roveretani “colpevoli” di aver risposto ad un’aggressione compiuta ai loro danni, nell’ottobre 2002, da Paolo Motta, Emilio Giuliana e altri fascisti legati all’associazione di estrema destra Eleutheros. L’agguato squadrista fu trasformato – dai nostalgici del Duce nonché delatori, dal PM Storari e dal Ros dei carabinieri – in un’aggressione… anarchica. Arrestati nell’estate del 2004, i compagni furono rilasciati perché il tentativo di estorcere loro eventuali “confessioni” (attraverso registrazioni audio e video effettuate in cella) fallì miseramente. L’8 giugno, appunto, la sentenza. Non lasciamo che passi il principio ufficiale secondo il quale i fascisti possono bastonare, mentre chi reagisce viene condannato: ne va della libertà di tutti.

GIOVEDI’ 8 GIUGNO, A TRENTO

MANIFESTAZIONE

– contro i neofascisti e le loro coperture

– in solidarietà con tutti gli antifascisti colpiti (in particolare con i 27 ancora in carcere per la manifestazione contro la Fiamma Tricolore dell’11 marzo a Milano)

– in solidarietà con gli immigrati, contro i rastrellamenti, i CPT e le espulsioni

– contro la repressione, per una città aperta, viva e solidale

RITROVO IN PIAZZA DANTE, ORE 9.00

antifascisti di Trento e Rovereto

 
 

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