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\title{L’esperienza dei Consigli operai: una sfida contro Stato e padroni}
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\emph{Consigli operai vuol dire lotta di classe\dots{} azione rivoluzionaria contro il potere dello Stato\dots{}L’idea dei consigli operai non ha nulla a che vedere con un programma di realizzazioni pratiche – da mettere in opera domani, oppure l’anno prossimo –, si tratta unicamente di un filo conduttore per la lunga e dura lotta di emancipazione che la classe operaia ha ancora davanti a sé.}
\end{flushright}
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Anton Pannekoek, 1952
\end{flushright}
La storia, lo sappiamo, la scrivono i vincitori.
Le più affascinanti possibilità, le più smisurate utopie, tutto ciò che non si è realizzato se non per brevi periodi, viene opportunamente occultato, dimenticato, gettato nella pattumiera delle sconfitte. Il realismo politico, per cui tutto quello che non è immediatamente efficace è solo ridicolo romanticismo, ricostruisce sempre a suo uso e consumo il passato.
Così, del movimento operaio e rivoluzionario si ricorda solo ciò che è arrivato al potere, che ha cambiato forma ai governi, ecc. Ecco allora che le più grandi disfatte degli sfruttati (le rivoluzioni autoritarie e burocratiche, la centralizzazione in nome del partito, il controllo da parte dei sindacati) vengono presentate come delle strepitose vittorie. Se non sono il leninismo e lo stalinismo, oggi fortunatamente in rovina o malconci, sono il parlamentarismo e il riformismo ad essere spacciati per delle vittorie, laddove non hanno fatto altro che rafforzare lo Stato e la dittatura del capitale.
Tutto questo va rovesciato. Le più significative vittorie – parziali, incomplete, provvisorie – sono state proprio le grandi sconfitte: la Comune di Parigi, le insurrezioni antiburocratiche e libertarie, le mille espressioni spontanee dell’autonoma degli sfruttati\dots{}
In tal senso, uno spazio importante merita l’esperienza dei Consigli operai che ha attraversato il secolo scorso. Forma di autorganizzazione nata dalle esigenze della lotta di classe, i Consigli hanno rappresentato una possibilità: quella di unire il conflitto contro Stato e padroni all’autonomia dai partiti e dai sindacati. Il capitale li ha battuti, ma la loro sfida è passata di lotta in lotta, dal 1905 russo agli anni Settanta, ovunque si è aperta una breccia rivoluzionaria.
Conoscere quell’esperienza, con i suoi limiti, significa riflettere sulle lotte di oggi, sui nuovi conflitti e sulle nuove forme di organizzazione autonoma.
Contrariamente a quanto affermano i difensori di questo “migliore dei mondi possibili”, la partita non è chiusa. Il passato, ancora una volta, può fornirci delle armi.
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\emph{alcuni occupanti}
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\textbf{\emph{giovedì 19 giugno 2003 incontro\Slash{}discussione al Bocciodromo occupato - Rovereto}}
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% begin final page
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% new page for the colophon
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Guerra Sociale (2002-2010)
\smallskip
critica libertaria al capitalismo
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\strut
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L’esperienza dei Consigli operai: una sfida contro Stato e padroni
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\bigskip
\textbf{guerrasociale.anarchismo.net}
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% end final page with colophon
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% No format ID passed.