Un riassunto... - Da una lettera di Marco
[Da www.ecn.org/filiarmonici]
UN RIASSUNTO...
Avevo chiesto a Marco di scrivermi una sintesi dei fatti che lo hanno portato a passare molti anni nelle galere prima svizzere e poi italiane, per due diversi motivi. Il primo è che queste storie sono note a molti ma non a tutti: soprattutto per i più giovani quello di Marco Camenish può essere il nome familiare di un compagno in galera e non molto altro; in secondo luogo, è già capitato in passato di aver letto delle versioni riguardanti fatti anche abbastanza "delicati" di compagni/e detenuti/e con imprecisioni se non addirittura delle sviste grossolane. Ho ritenuto quindi preferibile aspettare del tempo e avere una versione assai sintetica ma evitare di diffondere notizie dubbie. Quella che segue è la risposta di Marco, riportata in tutti i suoi passi significativi (sono state omesse solo alcune frasi con riferimenti personali).
Biella, 11 marzo2001
[...] Riassunti sulla "mia" storia ne circolano o ne circolavano su stampa di movimento ma man mano la do fuori e poi vallo a recuperare [...] purtroppo tenere un archivio come si deve non è da me e sarebbe anche arduo nelle ristrettezze qui, di mezzi e di spazio. [...] Un sunto veloce posso tentarlo subito, così mi tolgo il tarlo, sapessi quanti ne ho, perché non sei l'unico che attende e forse crede che non ci penso, ma ci penso eccome, nella gran frustrazione di non farcela mai a rispondere a modino e come sarebbe giusto a tutti e tutte. È un po' infernale, frustrante, scrivere e poter solo scrivere, per poche cose passa un'ora di tempo, e passo ore ed ore a scrivere, non dimentico nessuno, ogni persona che aspetta è un "tarlo" perché non dimentico nessuno/a. C'è anche la grande relatività del tempo qui dentro, da un lato è insignificante, fermo, sempre uguale, dall'altra passa come il lampo.
Dunque, sono stato preso insieme ad un compagno dopo due sabotaggi in Svizzera, un traliccio ed una sottocentrale di una delle maggiori ditte dell'atomo nel '79, e ci hanno condannati a 7 anni e mezzo lui e dieci me un anno dopo; ho fatto una lunga dichiarazione di rivendicazione e di accusa a questa società in tribunale che da sola mi sarà valsa la condanna allora, per le consuetudini ed i precedenti in materia, smisurata. Fine '81 sono evaso dal carcere di Regensdorf vicino a Zurigo con altre cinque persone, nell'occasione è stata uccisa una guardia e ferita un'altra. Non da me, processualmente chiaro tramite giudizi di altri, dopo degli evasi con me, ma tanto basta perché ora sono accusato d'omicidio per quei fatti, sarò giudicato al mio "ritorno" in Svizzera. Rimasi dieci anni latitante, nell'89 in una sparatoria fu uccisa una guardia di confine, una volta accertato che ero stato in zona in quel momento
sono accusato anche di questa uccisione, per via indiziaria. Accusato si fa per dire, meglio è dire condannato sia dalla stampa sia da dichiarazioni ufficiali dei servizi svizzeri. Sarò processato anche per questo al mio "ritorno". Nel '91, in
novembre, dopo una sparatoria con una pattuglia di CC, ferito io e ferito un CC, sono arrestato, ed il tribunale di Massa mi condanna credo nel '93 a 12 anni per lesioni gravi e, per via indiziaria, per uno dei tanti tralicci caduti e che ancora sarebbero caduti dopo il mio arresto.
Subito la Svizzera chiede l'estradizione concessa dal tribunale di Genova. Rivendico di nuovo il mio essere anarchico rivoluzionario, combattente di classe ed "ecologico". Lavoravo ed abitavo presso la tipografia anarchica a Carrara, i compagni si dichiarano subito solidali. Dopo mezz'anno di centro clinico a Pisa finisco a San Vittore in una sezione speciale di transito da dove nel '93 sono trasferito allo speciale di Novara, dopo uno sciopero della fame, per avere il trasferimento in una struttura vivibile, di complessivamente 60 giorni; chiedo anche la riunione con altri detenuti politici e denuncio la situazione negli speciali con la differenziazione e una invivibilità segregativa molto alta. A Novara un altro scioperetto di 20 giorni contro l'invivibilità, la sanità carceraria, l'assenza di spazi di formazione e ricreazione/socializzazione. E ora sono andato in pensione [...]
Sarò trasferito in Svizzera alla imminente fine della pena di 12 anni italiana. Cioè verso fine quest'anno fino a metà del 2002, dipende se chiedo la scarcerazione anticipata o meno. Per cinque anni li ho chiesto ed ottenuti, sono via via novanta giorni all'anno e te li danno i magistrati di sorveglianza, cioè i tribunali di sorveglianza se hai "buona condotta". Non ho più fatto richiesta dei "giorni" perché non so bene, tra le tantissime motivazioni e situazioni contraddittorie, decidermi cosa sarebbe opportuno. [...]
Ora forse chiederò la misura alternativa alla pena, cioè l'art. 21 o la semilibertà, visto che della gente fuori è riuscita a reperirmi un posto di lavoro in una coop. di gestione delle aree verdi. Molto improbabile che mi sia concesso qualcosa. Succo del discorso son lì lì per andarmene in Svizzera. Avevo chiesto tempo fa di esservi trasferito nella modalità "espiazione pena estera nel proprio paese", ma in Svizzera dissero di no, che volevo solo "approfittare" delle maggiori comodità (sic!) delle galere svizzere
Bene, non è tanto, ma sono contento che finalmente mi sono fatto sentire, ripeto, non dimentico nessuno, ma, per i motivi sopra citati, i tempi di risposta possono essere anche di sei mesi, più vorrei approfondire, più lungo il tempo. Ho circa 60-80 indirizzi "attivi", in tutto saranno un duecento, è dura non permettersi di morire socialmente [...]
Marco
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