Per quanto voi vi crediate assolti...
Potremmo dire che lo abbiamo sempre sostenuto, ma l’ovvio e la banalità non ci appartengono e preferiamo lasciarli a politicanti e giornalisti, che di esse ne hanno fatto una ragione di vita. Ancora meno poi, gioiamo nel vedere all’opera la giustizia di Stato, che disprezziamo profondamente. Le riflessioni che si impongono, invece, sono altre.
Quello che è accaduto e accade ogni giorno nel lager Regina Pacis, al di là che un giudice qualunque voglia e riesca o meno a dimostrare, non è un caso isolato e non è neanche il frutto di una legge ingiusta o di una cattiva gestione di un centro: insomma, non si tratta di una eccezione. Il sequestro di persona, la violenza, la tortura, la spersonalizzazione dell’individuo sono il muro portante di ogni struttura detentiva, che sia essa un carcere, un centro di permanenza temporanea, un manicomio, un campo di internamento o una comunità terapeutica. Il Regina Pacis e Abu Graib, Auschwitz, Guantanamo e San Patrignano non sono eccezioni ma la normalità di questi tempi di guerra, così come don Cesare, il dottor Mengele, Muccioli e gli sbirri torturatori di Bolzaneto a Genova nel luglio del 2001, non sono persone che sono venute meno ai loro doveri andando "un po’ oltre", ma al contrario uomini che hanno svolto egregiamente il loro compito, che è quello di riprodurre continuamente l’attuale sistema sociale basato appunto sulla sopraffazione, sul terrorismo e sulla tortura. Tutto quello che hanno fatto è stato eseguire fin troppo bene gli ordini di uno Stato di cui sono servi; quello di cui si sono resi responsabili non è stato antidemocratico, ma è l’aspetto portante della democrazia, con buona pace di tutti i suoi sostenitori.
Da parte nostra, come anarchici, siamo contro il carcere e non vogliamo che nessun essere vivente venga rinchiuso, neanche un essere abietto e spregevole quale è senza dubbio don Cesare Lodeserto, carceriere a sua volta e aguzzino e torturatore di lungo corso. Se non vivessimo in questo mondo alla rovescia, il giusto atteggiamento nei confronti di terroristi del genere dovrebbe essere il disprezzo sociale e l’isolamento dalla comunità, e non già le veglie di preghiera e le lodi tessutegli dai mezzi di disinformazione e da gentaglia del suo calibro. Peraltro, la stessa gentaglia di ogni colorazione politica che si è sperticata ad esprimergli solidarietà quando, quattro anni fa, ha ricevuto minacce di morte ad opera di una fantomatica banda di albanesi, e che ha fatto una ben triste figura alla luce di quanto accertato in questi giorni, e cioè che tali minacce don Cesare se le era inviate da solo!
È curioso vedere come l’arresto di un personaggio potente susciti reazioni tanto scandalizzate proprio tra coloro che, quotidianamente, consolidano le mura del carcere sociale che rinchiude tutti gli sfruttati. Eppure nelle galere marciscono ogni giorno milioni di individui esclusi da qualsiasi possibilità di vivere una vita dignitosa, senza che questo disturbi il sonno delle anime belle della società civile. Senza contare che molti tra questi, poi, vengono rinchiusi proprio da gente come don Cesare Lodeserto e funzionari simili, e senza neanche il "privilegio" di starsene in una cella singola ed essere trattati da esseri umani.
… siete per sempre coinvolti
Anarchici
Capolinea Occupato
Via Adua, 5 - Lecce
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