Gratis Edizioni ::: LA PERLA
Una collana di scritti «esemplari» da non prendere a esempio, ma su cui riflettere e di cui tener conto.
Con questa definizione intendiamo cioè indicare quelle opere il cui contenuto è esemplare, non tanto nell'indicare una certa logica del dominio, quanto - ed è la cosa più importante - nel mostrare come questa logica si possa insinuare ovunque,non solo dove ci si attende che si trovi. Ecco perché cercheremo di fare in modo che gli autori delle "perle' siano, per i contenuti che esprimono, degli insospettabili. Quando invece pubblicheremo scritti di reazionari dichiarati, lo faremo per mostrare un loro aspetto particolare, ad esempio per smentire un luogo comune sul loro conto o per denunciare un loro lato inedito o in genere trascurato. Può capitare che qualcuno accusi individui come noi di «manicheismo», di dividere il mondo ed i suoi abitanti in buoni e cattivi, in amici e nemici. Solitamente costoro auspicano una sorta di riconciliazione generale, con tanti baci e abbracci, ma non considerano che noi siamo più semplicemente di parte - dalla nostra parte - e che ci piace scegliere.
La sinistra e la scienza - Vivisettori d'assalto
pp. 32 - Esaurito
Come prima pubblicazione di questa collana abbiamo riunito alcuni articoli favorevoli alla vivisezione, cioè alla sperimentazione sugli animali. Ma naturalmente non abbiamo scelto i testi di un Paul Bernard, di un Robert White o di qualche altro becero macellaio i cui esperimenti fanno rizzare i capelli in testa a chiunque abbia un briciolo di cuore. Il nostro scopo infatti non è quello di far vedere quanto siano brutti e cattivi i vivisettori. Abbiamo preferito andare a ripescare alcuni scritti di persone che sono indubbiamente lontane dallo stereotipo del vivisettore crudele ed assetato di sangue, tanto caro alla mitologia animalista, perché intendiamo mostrare come non occorra essere necessariamente dei pazzi furiosi per applaudire e praticare la vivisezione. lì fatto è che fino a quando la lotta contro la vivisezione rimarrà nel ristretto ambito di una lotta per il riconoscimento dei "diritti degli animali", finché faremo i sindacalisti degli animali i nostri tutelati continueranno a morire, nello stesso modo in cui i lavoratori continuano a venir sfruttati malgrado i loro sindacati, grandi o piccoli che siano. Ogni atto di oppressione parziale giustifica ed alimenta l'oppressione generale di cui siamo tutti vittime. Ecco perché una lotta settoriale non ha senso, come non ha senso una liberazione parziale, che riguardi solo gli animali o solo gli uomini. Questo argomento necessita comunque di un maggiore approfondimento che ci ripromettiamo di affrontare in futuro.
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