Partire è un po’ morire...

Contrariamente a quanto afferma il vecchio adagio, partire per molti significa sempre più spesso morire del tutto. Ed in maniera definitiva…

Questo è valido ovviamente per quanti partono spinti dalla disperazione, e tentano di raggiungere le coste salentine con i mezzi più disparati e del tutto inaffidabili. A farne le spese, in tempi recentissimi, sono stati sette albanesi mai sbarcati sulle coste del bel paese, quattro dei quali sono stati ripescati senza vita pochi giorni fa nei pressi dell’oasi WWF delle Cesine; questo naturalmente stando a quanto ci è dato di sapere, senza contare le decine di persone inghiottite ogni anno dal mare e di cui non si viene a sapere nulla. Le rassicurazioni fornite a tutti i sinceri democratici da un essere meschino come Alfredo Mantovano - che alcuni insistono a definire “onorevole”-, sul fatto che dallo scorso agosto nessuno sbarco c’è stato sulle coste salentine, a dimostrazione di quanto bene stiano funzionando gli accordi presi con i governi degli altri Paesi del Mediterraneo, trovano nelle notizie che si susseguono una tragica conferma: nessun “clandestino” è effettivamente sbarcato da allora nel Salento, per un motivo molto semplice: perché, in vari modi, si è sempre riusciti ad annegarli prima!

Negli stessi giorni in cui il mare restituiva gli ennesimi corpi senza vita, milioni di voci si levavano ad urlare “Pace!”, quasi che la guerra sia solo quella che vediamo oggi in tv. Ma la guerra che in molti credono scoppiata ora è in realtà in corso da molto tempo, è la guerra che il Capitale, l’Economia, i Governi, hanno dichiarato all’umanità; quella che vediamo ora in Iraq, ieri in Afghanistan e domani in un altro posto ancora, è solo la sua manifestazione più palese e più virulenta, ma le bombe cadono ogni giorno anche nei nostri giardini, anche se sembriamo non accorgercene.

L’Italia si dichiara “Paese non belligerante”, ma nella realtà anch’essa come ogni Stato partecipa a questa guerra perenne, sin da quando sono stati delimitati territori e definiti confini, e lo fa più che mai ora che deve difendere non più solo i propri confini, ma quelli di tutta l’Unione Europea dagli “invasori”, ecco il perché della sempre maggiore recrudescenza della guerra ai danni di tutti gli indesiderabili che vengono a bussare alle sue porte, e di riflesso anche a tutti coloro che già si trovano oltre quelle stesse porte.

Lo Stato italiano ha da tempo dichiarato guerra a queste genti attraverso le sue leggi, e lo ha fatto a prescindere dal tipo di colore che fosse alla sua guida; ha dichiarato guerra con Turco e Napolitano, ed ha incrementato le sue rappresaglie con Bossi e Fini. Conduce la sua guerra ogni giorno per mano dei suoi gendarmi, attraverso le retate e le deportazioni di centinaia di persone per rendere le “Vie Libere”. È responsabile di una spietata caccia all’uomo, giustificata con i motivi più futili, come può essere la vendita di qualche cd riprodotto, secondo un copione che negli ultimi tempi a Lecce si è visto fin troppo di frequente, con vigili e poliziotti che si sono lanciati in veri e propri inseguimenti ai danni di alcuni immigrati. Il governo italiano ha istituito i suoi campi di concentramento - espressione di ogni conflitto - ma per mascherarne la reale natura li ha chiamati “centri di permanenza temporanea”, ed ha piazzato i suoi servi a gestire questi campi, ma per non farli sembrare ciò che sono ha pensato bene di sostituire in alcuni di essi, come per quello di San Foca, l’uniforme nazista con l’abito talare, due facce della stessa medaglia che spesso nel corso della storia sono andate a braccetto.

Ora che la guerra è scoppiata anche nel suo aspetto più visibile, uniformi e tonache sono tornate a scrutare attentamente l’orizzonte, dichiarandosi entrambe pronte a gestire l’emergenza: i primi puntando i loro fucili nell’attesa di vedere apparire il nemico, i secondi sfregandosi le mani aspettando quegli uomini da trasformare in soldoni… Anche noi, da parte nostra, dovremmo prestare attenzione per non farci trovare nuovamente impreparati. Perché se alcuni “sinistri” figuri gongolano nel veder lavorare la magistratura, sperando nella condanna di chi ha fatto sparire centinaia di milioni di lire con un gioco di prestigio, o di qualche operatore o sbirro responsabile di violenti pestaggi, noi - che non vogliamo galere per nessuno -, dobbiamo adoperarci per sbarazzarci delle guerre, fittizie e manifeste, e di tutto quello che vi ruota attorno: le retate, le deportazioni, i gendarmi, i campi di concentramento, i servi che li gestiscono, i confini, le frontiere… e per farlo abbiamo un solo modo: dichiarare noi la guerra alla società, agli Stati, al Capitale, all’Economia; noi, sfruttati dei Governi che da troppo tempo alimentano tutto ciò, insieme agli sfruttati che tentano di raggiungere le nostre coste, tutti vittime della medesima guerra.

NEMICI DI OGNI FRONTIERA

[4 aprile 2003]