EDIZIONI GRATIS - PANDEMONIO

PANDEMONIO

Una terribile confusione, un rumoroso disordine o — più semplicemente — un luogo di ritrovo di demoni. In questa collana si danno appuntamento alcuni spiriti liberi che nelle loro opere più o meno letterarie non hanno esitato a farsi beffe di ogni logica del discorso, ben sapendo che dietro ad essa si nasconde sempre una ragione di Stato. Un salutare cambio di prospettiva che sfida gli orizzonti conosciuti per sondarne di nuovi.

Carl Einstein - Bebuquin o i dilettanti del miracolo - 72 pp - € 4,00

Bebuquin o i dilettanti del miracolo suscitò grande scalpore nella Germania del 1912. Alcuni critici lo salutarono come il capolavoro della giovane avanguardia tedesca, ma si sparse anche la voce che il suo autore Carl Einstein lo avesse scritto in stato di ebbrezza. Attraverso un linguaggio usato per suscitare la sensazione del movimento — anziché la descrizione delle cose — in Bebuquin gli elementi abituali del romanzo vengono banditi, e al loro posto esplodono il fantastico, la follia, il grottesco.

Bebuquin fu il primo ed unico romanzo di Carl Einstein, la cui opera ha conosciuto un ostracismo durato fino ai giorni nostri. Destino in un certo senso inevitabile per una delle figure più interessanti e radicali del secolo scorso, autorevole critico d’arte, compagno di strada degli espressionisti, insorto spartakista, precursore del dadaismo, anarchico combattente nella rivoluzione spagnola, morto suicida per sfuggire agli uomini della Gestapo.


André Breton / Philippe Soupault - I campi magnetici - 96 pp - € 5,00

Apparso nel 1919, cinque anni prima della nascita ufficiale del surrealismo, I Campi Magnetici può essere considerata la prima opera composta attraverso la scrittura automatica. Altri autori si erano già cimentati su questa strada, ma sempre in modo occasionale o per fini ludici. Breton e Soupault vi si applicano con ben altre intenzioni. Mettendo in causa il linguaggio nella sua funzione di comunicazione e di scambio, essi puntano «sulla torrenziale produzione della scrittura automatica per la pulizia definitiva della scuderia letteraria». Lo scopo è quello di sottrarre le parole al loro uso strettamente utilitario, per arrivare ad un linguaggio capace di permettere di instaurare nuovi rapporti con la realtà: sconvolgere l’ordine delle parole come premessa per sconvolgere l’ordine delle cose.