L’entrata in funzione dei telefonini di ultima generazione, in grado di trasmettere anche immagini, ha richiesto e continua a richiedere un proliferare enorme di nuove installazioni di antenne nei centri urbani.

La consapevolezza dei rischi per la salute legati all’inquinamento elettromagnetico, in specifico per l’insorgere di tumori, oltre alla consapevolezza che i limiti di legge sulle potenze delle emissioni altro non sono se non futili paraventi per simulare una situazione sotto-controllo, e calmare gli animi più esasperati, è diventata oramai di portata comune fra la gente, per cui cresce il timore ed il malcontento per queste fonti di onde piazzate sui tetti delle abitazioni, vicino alle scuole, ecc.

Proteste ci sono state a Casarano, Maglie, Squinzano e a Lecce in via Taranto, sulla via per Monteroni o in via Galilei, zona Castromediano. In alcune occasioni, comitati di quartiere e gente arrabbiata sono riusciti ad imporre il blocco dei lavori di installazione. Anche se queste lotte hanno obiettivi parziali, limitandosi spesso alla semplice richiesta di spostare un po’ più in là il problema ed esistendo il continuo rischio che siano cavalcate dal politicante di zona in cerca del suo piccolo ambito di potere, di positivo vi è che sono portate avanti dalla gente con profondo coinvolgimento personale, che può condurre alla consapevolezza che la difesa e la tutela della propria salute va presa in prima persona, nelle proprie mani, fino ad arrivare al rifiuto di delegare a qualcuno le proprie decisioni ed il proprio agire, e a negare la fiducia, finora mal riposta, nelle istituzioni e nei politici di professione. Un ambito di lotta dal basso, autorganizzato, senza gerarchie, deleghe, specialisti e compromessi potrebbe essere un punto di partenza anche per un nostro intervento, per cui da una rivendicazione parziale si passi ad una critica generalizzata del potere e delle nocività tecnologiche e a giungere al desiderio non di vedere spostate le antenne, ma di farle scomparire del tutto, in modo da non avvelenare nessuno in nessun luogo. Anche perché i ripetitori non rappresentano solo un attacco alla nostra salute, ma sono la concretizzazione dell’attuale sviluppo tecnologico verso una comunicazione alienante, nonché di sempre maggiore controllo sociale. Non va scordato infatti che da queste onde non passano solo le nostre telefonate, ma anche dati e informazioni (finanziarie, economiche, poliziesche, ecc..) in cui tutti siamo ingabbiati, oltre ai segnali che ci tengono d’occhio in ogni ora del giorno, avendo reso indispensabile portarsi appresso un ottimo rivelatore di posizione qual è il cellulare.

 
 

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