Operazione Facce Pulite

Con grande uso di artificio retorico e abbondanza di espressioni solenni, continua l’operazione di restauro d’immagine intrapresa da qualche mese a questa parte dalla Curia leccese, al fine di riemergere dallo scandalo sulle torture al Regina Pacis.

Occasione e pretesto, nostro malgrado, sono sempre i soliti noti… gli anarchici.

Quando, in maggio, un compagno sputò contro don Cesare Lodeserto, questi lo denunciò per vilipendio.

Qualche giorno fa si è tenuta l’udienza davanti al Giudice di Pace, in un’aula stracolma di guardie del corpo, polizia e digos.

Davanti alla proposta del giudice di ritirare la denuncia, Lodeserto consente, aggiungendo che la sua è una irrinunciabile – ma non meglio specificata – scelta di vita. Il compagno accetta che la denuncia venga ritirata e la questione si chiude così.

Ma la mossa della denuncia – e, di più, della sua revoca – è servita a far accendere i riflettori su una vicenda che altrimenti sarebbe rimasta… infruttuosa. Infatti, l’ufficio stampa della Curia manda immediatamente la sua versione dei fatti agli organi d’informazione locali e cioè che Lodeserto, coerentemente alla sua scelta di vita, avrebbe perdonato l’offesa recatagli.

Una strana coerenza la sua, dato che quel giorno di maggio non esitò affatto a sporgere denuncia!!! Ma forse, Lodeserto, ancora non aveva chiara quale fosse la sua scelta di vita!!!

Diligentemente, televisioni e giornali riportano la “bella favola” dichiarata dalla Curia, spacciandola per nuda e imparziale cronaca… come nel loro usuale stile professionale. Peccato che sia il contrario di quanto è realmente accaduto: infatti, il compagno non ha mai chiesto scusa.

Attraverso questa sfacciata e rozza operazione mediatica, gli aguzzini e gli speculatori hanno provato di nuovo a passare dalla parte degli offesi e mettersi nella posizione di coloro i quali elargiscono perdono, pur avendo molto da farsi perdonare… (proprio una bella faccia di bronzo!!!)

Una triste assurdità, questa, resa possibile dal potere esercitato dai media sull’indifferenza sociale.

Eppure… che tutti i CPT siano luoghi miserabili che vanno chiusi senza compromessi è – e rimane – una innegabile verità. Che la Chiesa di Lecce, col CPT di San Foca, ci abbia fatto tanti soldi, pure.

La verità non si serve della retorica e non ha bisogno di alcun perdono.

Nonostante le molte mistificazioni, a dispetto della malafede, essa continua ad esistere e a rovinare il sonno di molti…

Alcuni imperdonabili anarchici