LA NUOVA GUERRA LUDDISTA
distruggeremo l'ingegneria genetica!
"Il WWF fa appello ai governi di tutto il mondo affinché proclamino una moratoria globale sul lancio commerciale degli alberi geneticamente modificati, finché non siano state condotte sufficienti ricerche e non siano state messe in alto misure di salvaguardia appropriate "
Jean-Paul Jeanrenaud, direttore del programma Foreste per la vita del WWF
Due anni fa l'azione diretta contro le biotecnologie non esisteva ancora in Inghilterra, mentre adesso questa è una delle battaglie principali del movimento ecologista. Centinaia di persone sono passate all'azione in ogni tipo di iniziative, da quelle pubbliche di massa ai raid notturni, e con oltre una settantina di siti sperimentali di piante GM distrutti, la resistenza sta rallentando l'avanzata di questa tecnologia. Questo articolo analizzerà come la campagna si è evoluta, e perché è così importante che le biotecnologie siano sconfitte. Molte pubblicazioni hanno analizzato i danni all'ambiente e alla salute se qualcosa nelle biotecnologie dovesse andare storto, questo articolo invece tratteà dei disastri ecologici e sociali che verranno nel caso che tutto vada come previsto. Anche se l'Inghilterra è diventata il primo paese del mondo occidentale dove l'azione contro le biotecnologie sta otte-nendo seri risultati, l'opposizione è presente da più di un decennio in tutto il mondo.
Il primo test sperimentale fuori serra riguardava fragole manipolate dai l'Universita' della California nel 1987. La prima notte dopo che le piante furono spostate all'aperto, attivisti di Earth fìrst! scavalcarono le recinzioni e sradicarono oltre 2.000 piante. Nell'89 altri siti sperimentali furono rovinati. In Olanda furono colpiti ben 3 campi dal gruppo Raging diggers che, in un comunicato del 1991 dichiarò: "la distruzione di un campo sperimentale è destinata ad avviare una discussione in fatto di biotecnologie, ma anche ad opporre un diretto contrasto alla propaganda pro-genetica tramite il sabotaggio". Durante i primi anni '90 una vasta alleanza di gruppi contadini si organizzò inoltre in India contro gli OGM e contro il brevetto sui semi. La campagna portò alla creazione di banche dei semi nelle comunità, a manifestazioni cui parteciparono anche 500.000 persone e alla distruzione in massa di un impianto della multinazionale Cargill.
Tornando in Europa anarchici verdi tedeschi cominciarono nel '96 ad occupare i siti prescelti per la semina di piante OGM. Un terzo dei campi non fu seminato, e gli altri furono in gran parte distrutti, con il risultato di 12 campi colpiti ed i restanti sotto protezione della polizia 24 ore su 24.
La natura internazionale della resistenza venne dimostrata il 21 aprile '96, quando furono occupati simultaneamente gli uffici della Monsanto in Inghilterra e negli USA. Due settimane dopo un campo di patate mutanti fu distrutto in Germania. L'8 giugno del '97 ci fu la prima azione contro un campo in Inghilterra, quando il gruppo Shag (Super Heroes Against Genetics) improvvisò una partita di cricket su di un raccolto di patate. Nei due mesi successivi altri siti sono stati colpiti in Inghilterra, e in novembre cominciarono anche le azioni in Francia grazie alla scintilla della Confedération Paysanne.
L'anno successivo vide una massiccia escalation nelle distruzioni di campi sperimentali e nelle occupazioni di uffici.Nel '98 oltre 30 campi furono sabotati solo in Inghilterra, in Irlanda fu distrutto il primo e unico campo, da quel momento non ne sono stati creati altri. Quell'anno finì con l'operazione "Cremate Monsanto! dei contadini indiani. Nel '99 ci sono state in Inghilterra più di 30 azioni, con il sabotaggio del 40% dei campi sperimentali, a Londra inoltre il 18 giugno sono stati devastati gli uffici della Cargill, ed anche in Francia e USA la situazione per le ditte biotech peggiora sempre più.
Per coloro che non conoscono bene cosa si nasconde dietro l'ingegneria genetica questa esplosione di attivismo apparirà strana, ma non sarà lo stesso per chi sa cosa si sta giocando in questa lotta.
La tecnologia dell'elite, un'arma per la guerra di classe
...Protetti dall'oscurità gruppi di amici intenti nella distruzione camminano silenziosi verso i campi, la nuova tecnologia del sistema è il loro obiettivo, e notte dopo notte colpiscono il progresso. La repressione è iniziata, alcuni compa-gni sono rinchiusi nelle prigioni, ma sempre di più sono coloro che camminano nel sentiero notturno...
Potrebbe sembrare la descrizione delle campagne odierne contro i campi di piante mutanti, ma non è così. Queste bande di amici fuorilegge appartengono al passato e nonostante coraggio e astuzia sono state sconfitte. La guerra condotta all'inizio del XIX secolo dai luddisti contro la nuova tecnologia dell'elite, il sistema di fabbrica, fu persa, affogata nel sangue e nei compromessi. Negli anni seguenti insurrezioni rurali (gli Swing Riots) si opposero all'impiego di nuove macchine agricole, ma anche queste rivolte furono stroncate. Il prezzo di queste sconfitte è la distruzione ecologica, la perdita di indipendenza degli uomini e la schiavitù del salario nel sistema industriale. Una strana storia da raccontare in un articolo sulle biotecnologie? No, non credo proprio. Guardare alle storie degli uomini del passato mi ha aiutato a resistere alla cacofonia delle opinioni mediatiche e alla propaganda del sistema.
Con grandi disponibilità di denaro i reparti di pubbliche relazioni delle multinazionali coinvolte nelle biotecnologie stanno cercando di convincere la gente che le loro tecnologie hanno lo scopo di nutrire il mondo povero e affamato, incrementando la produttività.
I luddisti del passato ci ricordano la realtà che le tecnologie imposte sulle masse dall'élite sono volte ad aumentare i profitti ed il controllo sociale. Come ha detto un ricercatore indiano: "la monocoltura si diffonde non perché rende di più, ma perché controlla di più". Noi e i luddisti stiamo combattendo la stessa guerra. Duecento anni fa il principale nemico dell'élite inglese era la classe contadina che viveva per la maggior parte al di fuori dell'economia di mercato ed era difficilmente governabile. L'élite usò la recinzione delle terre comuni e la meccanizzazione dell'agricoltura e dell'artigianato come un'arma contro la ostinata autonomia delle classi povere. Coloro che un tempo erano indipendenti si trovarono forzati alla schiavitù del salario nelle prime fabbriche che sorsero. Duecento anni dopo, passate molte battaglie, la classe sfruttata inglese si ritrova a condurre un'esistenza noiosa tra lavori di merda e diffusione massiccia di droga, l'indipendenza estinta, la memoria scomparsa.
Intanto l'elite (adesso globale) continua la sua guerra contro quella che rimane la classe più indipendente e ostile, i contadini del sud. L'elite deve distruggere la relativa autonomia e il contatto con la terra, che sostiene ed ha sostenuto gli Zapatisti, i Vietcong ed il Movimento Sem Terra in Brasile, cosi come molti altri. Ecco da dove spunta l'idea di introdurre le manipolazioni genetiche nell'agricoltura. Le nuove tecnologie propagandate dall'industria degli alimenti tendono a distruggere la rete sociale che tiene unite le comunità contadine per incorporare pienamente nell'economia di mercato la classe contadina, in questo modo la minaccia è neutralizzata e diventa "carburante" per un'ulteriore espansione del sistema.
Per capire a fondo le biotecnologie in campo agricolo bisogna guardare al processo globale in cui sono inserite. Gli ultimi trenta anni hanno visto, con la cosiddetta Rivoluzione Verde, una progressiva industrializzazione dell'agricoltura nel sud del mondo. Le costose attrezzature necessarie per un'agricoltura di questo tipo hanno spinto milioni di piccoli coltivatori lontano dalla loro terra, la meccanizzazione ha reso inutili milioni di persone impiegate nei campi. Questo processo è condotto non casualmente, ma attraverso una strategia precisa, esattamente come duecento anni fa quando l'elite sconfisse i ribelli piegandoli alla rivoluzione industriale.
"Lo sviluppo economico non è compatibile con il mantenimento delle economie tradizionali, Cosa serve è un cambiamento nella totalità della loro cultura, nel loro modo di vivere. Cosa è necessario è una disorganizzazione della società Bisogna promuovere scontentezza e insoddisfazione, nel senso di volere più di quello che è necessario. La frustrazione che ne deriverà sarà il prezzo necessario allo sviluppo del mercato", questa frase è di un fautore dell'industrializzazione dell'epoca.
I poveri pagano il prezzo e i ricchi fanno profitto. I movimenti rivoluzionali di norma non riescono a tenere il passo con la rapidità dei cambiamenti sociali. Come risultato gli spossessati rivolgono la loro rabbia non verso i loro veri nemici (che spesso siedono in uffici confortevoli a migliaia di chilometri di distanza), ma verso la propria classe o la propria famiglia. L'aumento dei suicidi, la violenza domestica, il rinascere di seri conflitti etnici e religiosi sono stati spesso collegati alle conseguenze sociali della dislocazione provocata dall'introduzione di nuove tecnologie, in tutto il sud del mondo sono in particolar modo le donne che portano il peso di questa situazione, sono lasciate da sole nella cura dei figli e quando sono sole o con figli a carico, sono il settore più povero della popolazione. La disgregazione sociale va di pari passo con la distruzione degli ecosistemi con i quali un tempo le vite erano in sintonia. Nel terzo mondo, come pure in Europa, l'agricoltura meccanizzata è il principale fattore di distruzione di habitat.
Le agenzie di pubblicità delle multinazionali della genetica veicolano l'idea che le manipolazioni porterebbero ad una riduzione dell'uso di sostanze chimiche, in realtà le varietà mutanti più diffuse sono manipolate appositamente per essere più resistenti ai pesticidi in modo da poterli impiegare a piacimento contro le specie selvatiche. L'ingegneria genetica renderà possibile continuare a gestire l'agricoltura in modo distruttivi, quando ormai la nascita di ceppi di infestanti resistenti agli erbicidi renderà inefficace il loro uso. Le nuove tecnologie aiuteranno a perpetuare ed intensificare i problemi creati dalla concezione chimico-industriale dell'agricoltura. In fondo sono le stesse multinazionali delle sementi e dei prodotti chimici, che stanno sviluppando e commercializzando le varietà mutanti. Le biotecnologie differiscono però in modo significativo nel modo in cui si impadroniscono della Natura, esse intervengono direttamente sulle strutture molecolari della vita, creano nuove categorie di pericoli ecologici e forme possibili di controllo sociale.
La colonizzazione del seme
L'autonomia dei contadini si è sempre basata sulla possibilità di crescere il proprio cibo e non doversi quindi rivolgere al mercato. Ad ogni raccolto i contadini possono mettere da parte i semi per poi ripiantarli l'anno seguente. In molti modi i semi rappresentano sia simbolicamente che materialmente la chiave dell'indipendenza. Conscia di ciò, l'elite vuole trasformarli attraverso le biotecnologie in chiavi per l'oppressione. Una delle armi più importanti sviluppate per attaccare le masse contadine è la tecnologia terminator. Questa tecnica permette alle multinazionali di rendere sterili nuove varietà di semi, in questo modo non sarà più possibile ottenere semi vivi da un raccolto per ripiantarli l'anno dopo. Bisognerà acquistarli ogni anno dalle aziende multinazionali. La ricerca è indirizzata verso piante come riso, frumento, sorgo e soia, le basi per l'alimentazione per larghe fasce della popolazione mondiale. Parafrasando Brecht "prima controlla il loro cibo, dopo controllerai la loro filosofia".
Attraverso i brevetti e le biotecnologie si stanno creando nuove colonie: la terra, i fiumi, le foreste e gli oceani sono stati tutti colonizzati, erosi e inquinati. Il capitale cerca quindi nuove colonie da invadere e sfruttare, colonie che sono i corpi delle donne, degli uomini e dei viventi tutti. La resistenza a tutte le manipolazioni genetiche è una resistenza alla definitiva colonizzazione della vita, è una lotta per difendere le libertà delle diverse specie di evolversi naturalmente, ed è una lotta per difendere anche la diversità delle culture dei vari popoli.
Come molte altre tecnologie in questa società, le biotecnologie sono un'arma distruttiva ecologicamente e socialmente, impiegata contro i poveri del pianeta e contro la natura selvaggia. La Monsanto era la produttrice dell'agente Grange, il defoliante usato dagli USA in Vietnam nella guerra contro le masse contadine di quel paese. Non è un caso che i primi alberi GM (geneticamente modificati) coltivali per uso commerciale in Messico sono stati piantati in Chiapas.
Disarmare l'elite
Che strategie possiamo usare? Molti oppositori riformisti delle manipolazioni genetiche hanno n posto le loro speranze principalmente su due tecniche: fare azione di lobby sui governi, invitare al boicottaggio i consumatori. Nessuna di queste tecniche può fermare o solo rallentare l'avanzata degli OGM. Fare lobby verso i governi non servirà a niente perché essi sono soltanto dei burattini nelle mani delle multinazionali. Apparentemente la diffusione di boicottaggi sembrerebbe più utile, se non altro fanno diminuire i profitti delle aziende colpite.
Per via della mucca pazza e di molte altre vicende simili, gli europei sono disincantati riguardo a quello che governi e aziende dicono riguardo al cibo. Molte persone ritengono anche che l'ingegneria genetica è sbagliata a priori, nonostante una propaganda massiccia da parte delle istituzioni e delle ditte interessate, questa visione ostile verso le biotecnologie. Un rapporto della Monsanto rivela "esiste un progressivo collasso dell'immagine delle biotech tra il pubblico. Ad ogni passo del nostro progetto pensavamo di aver raggiunto il più basso consenso, ma ogni volta il giudizio del pubblico non si stabilizzava e scendeva sempre di più". Molti punti vendita sostengono una possibilità del 50% "di arrenderci alle pressioni dei gruppi attivisti".
Grazie a piccole manifestazioni locali, presidi e volantinaggi, molti punti di distribuzione stanno rifiutando di commercializzare OGM. L'elite è sicuramente disturbata da questa situazione.
Il capo dell'American Treasury ha dichiarato al Senato USA la scorsa primavera che la resistenza alle biotecnologie in Europa è "...il blocco più grosso alla liberalizzazione del mercato". Tuttavia, siccome il mercato principale degli OGM è il terzo mondo, boicottaggi di consumatori qua da noi non potranno fermare l'avanzata delle biotecnologie ancora per molto. Duecento anni fa, l'élite inglese fu costretta a costruire la sua nuova tecnologia (il sistema di fabbrica) in un territorio ostile. Notte dopo notte i luddisti attaccavano ciò che sapevano era diretto contro la loro comunità. Oggi le nuove tecnologie vengono spesso sviluppate a migliaia di chilometri di distanza dalle persone che ne subiscono gli effetti. I contadini del sud non possono raggiungere i campi sperimentali creati al nord, dovremo essere noi la loro lunga mano. Dobbiamo far diventare di nuovo ostile il territorio? La sfida è già stata raccolta e persone di tutta Europa stanno seguendo il sentiero dei luddisti. La pratica di distruggere i campi sperimentali sta inceppando la macchina, da respiro ai movimenti contadini del sud e comincia a spaventare le multinazionali. Molti organismi che fanno ricerca hanno lasciato perdere le tecniche genetiche per il rischio di attacchi, i premi assicurativi in caso di OGM schizzano alle stelle. Metà dei siti inglesi è stata distrutta l'anno scorso e le cose stanno crescendo. Come luddisti di oggi sappiamo che le biotecnologie non potranno essere fermate per sempre, se non con il completo rovesciamento dell'attuale società. Comunque abbiamo già ritardato l'ulteriore degradazione delle vite di milioni di persone, abbiamo ritardato per mesi, forse anni la distruzione dell'ambiente, la fame e la disgregazione sociale che l'esodo dalla terra significa.
Costruire la comunità della terra
La resistenza agli OGM non serve solo a rallentare l'introduzione di queste nuove armi dell'arsenale dell'elite. Gruppi di tutto il mondo si stanno collegando, imparando l'uno dall'altro. Francia, Inghilterra. USA, Olanda, Germania, Irlanda, India e finalmente anche in Italia, la genie è passata all'azione. La speranza in un mondo libero ed ecologico giace in questi embrioni di movimenti che hanno capito che il nemico è la Macchina e il suo Padrone, e i proprio alleati la Terra e coloro che la amano. Aiutando ad accelerare il coordinamento tra questi gruppi ecologisti rivoluzionari in tutto il mondo i padroni potrebbero aver compiuto un passo falso, sviluppando un'arma che gli si rivolgerà contro. Sotto la protezione del numero e della notte, noi nuovi luddisti. continueremo a combattere la guerra per la terra che non si è mai fermata insieme agli esclusi e gli scontenti d'Europa con le masse del sud combatteremo le multinazionali fino alla loro sconfitta!
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