SIAMO SICURI che uno Stato quale il nostro, da tempo impegnato strategicamente in missioni di guerra all’estero, e che ai suoi sudditi non offre altro che precarietà o veleni di ogni genere, avrà sempre maggiore necessità di sorvegliare e reprimere atti di ribellione o il semplice straripamento della rabbia di chi ha fin troppo sopportato.

SIAMO SICURI che, come sempre, le innovazioni tecnologiche prontamente arriveranno in soccorso a simili necessità e che, all’occorrenza, si troveranno degli utili capri espiatori (lo straniero, il rom, il clandestino, chi vive di espedienti) per giustificare e far accettare ogni sorta di misura restrittiva e il proliferare di controllori, telecamere e quant’altro in ogni angolo dell’esistenza.

SIAMO SICURI che i politicanti di ogni risma, da destra a sinistra, continueranno a cavalcare il «problema sicurezza» a caccia del consenso di chi preferisce scaricare le proprie frustrazioni su chi occupa il gradino più in basso, anziché guardare in faccia i reali responsabili dell’odierno sfacelo. E che la divisione e la guerra fra esclusi gioverà unicamente ai padroni, che potranno continuare a sfruttare indisturbati.

SIAMO SICURI che ancora una volta il linguaggio si presterà ad essere stravolto, per meglio servire l’annebbiamento mentale di chi è bombardato dall’opinionismo televisivo. E il controllo generalizzato diventerà sicurezza sociale, come le guerre di conquista sono missioni umanitarie e gli assassini in divisa operatori di pace. E che la sbandierata sicurezza che vogliono venderci significherà maggiori restrizioni alla nostra pur risicata libertà.

SIAMO SICURI che tuttavia gli sfruttati di casa nostra continueranno a morire sui posti di lavoro, inchiodati dalla logica padronale del profitto sfrenato. E che il ricatto della disoccupazione e della sopravvivenza farà accettare condizioni di lavoro sempre più precarie e pericolose. Mentre quanti sono nati in un qualche angolo sbagliato del mondo potranno morire, nell’indifferenza generale, sotto i bombardamenti di chi esporta la democrazia. O essere deportati e rinchiusi nei moderni lager, se approderanno privi di contante sulle nostre rive.

SIAMO SICURI che eventi come l’Esposizione per la Sicurezza Pubblica e la Difesa – a Galatina (Le) dal 3 al 6 aprile – saranno un’utile vetrina per chi ha tutto l’interesse a difendere le ragioni del presente.

SIETE SICURI CHE TUTTO QUESTO SI POSSA ACCETTARE?

Noi NON ABBIAMO DUBBI che sia urgentemente necessario porre fine al più presto ad un ordinamento sociale, politico ed economico basato sullo sfruttamento, il dominio, lo scempio generalizzato, per lasciare spazio alla possibilità di un modo di stare insieme autogestito, consapevole ed ugualitario.

NO SECURITY EXPO – NO ALLA GUERRA, NO ALLA PACE DEL CAPITALE

Disertori del controllo sociale

sicurezzanograzie@hotmail.it

Domenica 6 aprile 2008, ore 10

presidio e mostra su guerre e controllo sociale

Piazza Alighieri - Galatina (Le)

 
 

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