Tutte le proteste legali contro gli esperimenti nucleari hanno una bomba sopra. L'illusione che un governo democratico non possa agire contro la cosiddetta volontà popolare ha una bomba sopra. La speranza che gli altri Stati si oppongano alle decisioni di Chirac ha una bomba sopra. La fede in una causa umana che tutti — governanti e governati, sfruttatori e sfruttati — devono difendere ha una bomba sopra.

Mururoa è l'immagine del mondo intero racchiuso in poche mani. Rappresenta il potere totale che ogni Stato ha di disporre della vita e della morte di ciascuno di noi. Ma Mururoa è dappertutto. Perché tutti i governi hanno i loro depositi di radioattività, i loro missili a testata nucleare, le loro armi atomiche. Perché gli esperimenti nel Pacifico sono il risultato di una organizzazione economica e politica che decide per noi in ogni momento. Perché sospesi i test in quella sperduta parte di oceano non sarà diminuito il potere di chi li ha votati e realizzati.

Sembra che di fronte a tutto questo non rimanga che il gesto impotente della testimonianza, la marcia funebre di uno stuolo di cassandre. Ma chi governa ha armi, capitali, strutture di controllo e repressione che vengono creati, accettati e fatti funzionare da chi li subisce. Se gli esperimenti di Mururoa sono lontani, gli interessi del potere economico e politico francese sono a due passi da noi: tanti piccoli obiettivi che possono essere ostacolati, attaccati, distrutti con i mezzi che ognuno preferisce.

La condizione di chi fornisce armi ai propri aggressori perché non le usino — ecco ciò che nemmeno una esplosione nucleare riesce a scuotere. Di esplosioni ce ne vogliono ben altre, di libertà e di rivolta.

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anarchici d’ovunque

[9 settembre 1995]

 
 

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