UNA FUGA D'AMIANTO

6 Maggio: la ditta che ha il compito di smantellare l'intero complesso della ex "Secco" di Preganziol e Casier, ha iniziato i lavori.

La ditta giustifica l'urgenza di questo intervento "tempestivo" con le pressioni del tribunale di Treviso, motivato dall'altissimo tasso di inquinamento del suolo e dalla presenza di amianto (eternit) su tutta, la superficie del tetto.

In realtà l'industria metalmeccanica Secco, che solo da qualche anno ha smesso la sua attività, ha continuato per decenni a sversare vernici inquinanti direttamente sul suolo e a nascondere la nocività dell'amianto.

È inevitabile chiedersi se questo precipitare dei lavori, motivato dall'emergenza ambientale, non sia piuttosto dovuto ad una volontà di allontanarci senza ricorrere allo sgombero.

Insomma, se in tutti questi anni nessuno (comuni, USL, padroni ) ha mai pensato all'inquinamento sui lavoratori, sugli abitanti della zona e sull'ambiente, ci sembra che tanta preoccupazione ed urgenza siano spinte dall'interesse di Cassamarca (attuale proprietario dell'area) per realizzare il suo progetto multimiliardario.

Lo svolgersi dei lavori è infatti incompatibile con la nostra presenza: da marzo in 50 abbiamo occupato gli uffici dello stabile per affrontare una situazione di emergenza.

Non vogliamo ostacolare la soluzione al reale problema dell'inquinamento, ma non è possibile liquidare con questa scusa la nostra "indesiderata" presenza.

Chiediamo solidarietà agli abitanti della zona e di non restare indifferenti di fronte al nostro problema.

Immigrati seccati