1. Noi Prigionieri Politici Mapuche torniamo a denunciare che il processo giudiziario del quale siamo vittime è frutto di un’arbitrarietà, simile a quelle viste durante il periodo della dittatura militare. L’ultima manovra repressiva ai nostri danni è stata la decisione dei magistrati, in complicità con la giudice Uribe, di disperderci in 3 carceri della zona (Lautaro, Temuco e Nueva Imperial). Il tutto è avvenuto, in maniera assolutamente irregolare, durante un’udienza in cui erano assenti i nostri legali.

2. E’ evidente, rispetto a quanto accaduto, che la magistratura sta utilizzando in maniera esplicita delle tecniche di tortura psicologica, simili a quelle delle S.S. di Hitler o, senza esagerare, a quelle dei servizi di Pinochet. Ciò dimostra che essi non hanno assolutamente le prove schiaccianti che dicono di possedere. In altre parole, la montatura creata contro di noi (accusa di banda armata contro la Coordinadora Arauco Malleco) sta cadendo a pezzi. Su questo punto noi siamo categorici: non si tratta di un attacco contro un gruppo o degli individui, bensì contro il Popolo Mapuche che continua a scrivere la sua storia con il sangue e dietro le sbarre. E’ un dato di fatto che mentre lo Stato cileno protegge il potere transnazionale, esso viola con tutta la sua forza i diritti umani del Popolo Mapuche.

3. Di fronte a questo delitto contro di noi annunciamo, come azione di denuncia e protesta, che intraprenderemo uno sciopero della fame non appena inizieranno a dividerci e lo continueremo fino al ritorno al carcere di Temuco. Lo Stato cileno, inoltre, deve restituirci la libertà che c’è stata strappata.

4. Lanciamo un appello sia alle Comunità in conflitto che a tutte le Comunità mapuche, organizzazioni mapuche e non mapuche e tutte le organizzazioni sociali a continuare la lotta ed i processi di recupero e di controllo del territorio. I nostri antenati non ebbero paura di fronte agli invasori inca, spagnoli e cileni. Noi discendenti di quei peñi [fratelli] che hanno donato la loro vita per la lotta mapuche non ci arrenderemo di fronte al potere capitalista, nemmeno di fronte alla tortura dei signori magistrati.

In memoria del peñi Alex Lemun, assassinato dai carabineros del Cile.

TERRITORIO E AUTONOMIA - Libertà per i Prigionieri Politici Mapuche - WEUWAIÑ

Carcere di Temuco, 28 dicembre 2002, Territorio Mapuche

 
 

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