COME SI MANIPOLA LA VITA
COME SI MANIPOLA LA VITA
"Il nostro scopo è adesso quello di mettere in sequenza, mappare e registrare come proprietà intellettuale i geni nuovi o commercialmente rilevanti entro la seconda metà del duemila" - Incyte
Tra le tecniche per la trasposizione dei geni la più utilizzata è quella del DNA ricombinante: si estrae il DNA dall'organismo "donatore", si separa la parte che interessa trasferire (gene o sequenza di geni) e la si introduce nella cellula dell'organismo al quale si vogliono fornire nuove caratteristiche. Di regola i geni del donatore non si trasferiscono tali e quali, ma li si inserisce in una struttura di DNA capace di trasportarli all'interno della cellula e di conferirgli funzionalità (la cosiddetta espressione del gene).
Queste strutture sono chiamate vettori, e sono di solito rappresentate da batteri o virus opportunamente modificati.
Si prestano in modo particolare a queste tecnologie i vegetali; esperimenti e divulgazione di questo processo avvengono oramai nelle facoltà di genetica agraria di tutto il mondo, e ampio è lo spettro delle piante transgeniche fuoriuscite dai laboratori delle multinazionali.
Ciò deriva da due fattori: * la capacità dei vegetati di ricostruire tutto l'organismo a partire da una singola parte, assente negli organismi animali "la diffusione di tecniche preesistenti all'ingegneria genetica, quali le colture in vitro e la fusione cellulare, che ne rappresentavano la premessa ideale.
Sono quindi fondamentali per lo sviluppo biotecnologico le ricerche e (e tecnologie annesse alla mappatura e all'isolamento dei geni. Vengono investiti sforzi e somme enormi per la conoscenza completa dei corredi genetici, lavoro di base per procedere nello sviluppo di individui transgenici.
Ed è proprio nel settore della mappatura che non a caso si trova il numero maggiore di richieste di brevetti, brevetti che daranno una esclusiva di lavoro sulle sequenze scoperte.
Un progetto internazionale, il cui promotore italiano è Renato Dulbecco, è denominato "Genoma 2000" e consiste nella mappatura completa del genoma umano.
Questo ambizioso progetto finanziato dai governi sembra essere stato scavalcato dall'intraprendenza di una azienda privata, la Celera Genomics il cui leader Craig Venter afferma di aver completato all'inizio dell'aprile 2000 la mappatura di tutto il genoma umano seguendo una tecnica particolarmente veloce.
Ora, a noi non interessa da dove provenga tale conoscenza, ma piuttosto il fatto che possa essere trasformata in strumento di controllo e di minaccia.
E ci interessa notare inoltre come tale lavoro sia stato reso possibile solo dall'interazione con le tecnologie informatiche di calcolo e di catalogazione e come sia stato infatti finanziato fortemente dalla Microsoft stessa.
ANIMALI TRANSGENICI
La creazione di animali transgenici la si può considerare come la realizzazione del sogno cartesiano,la messa in pratica di una teoria che vede negli animali un complesso meccanismo e niente di più.
Un animale transgenico e una macchina da cui, attraverso l'inserzione o l'accensione di opportuni interruttori, si possano ottenere svariati risultati L'animale diventa dunque ancor di più un mero mezzo tramite il quale produrre ciò che si desidera.
Non è un caso dunque che pioniera in tali ricerche sia la zootecnia industriale.
E' in tale campo infatti che da tempo si è proceduto ad una omogeneizzazione genetica e fisiologica, che gli animali sono stati selezionati all'eccesso per renderli adatti alle condizioni innaturali dettate dall'economia e forzati a ritmi di crescita accelerati.
L'ingegneria genetica punta su questo settore per creare e poi clonare animali più produttivi, più grossi, più veloci nello sviluppo e maggiormente resistenti agli stress dell'allevamento industriale, ma quello che per ora ha raggiunto e che aggiungerà è solo maggiore sfruttamento ed un aumento delle sofferenze.
I ricercatori si difendono spesso asserendo che le tecniche utilizzate oggi sono solo una normale estensione delle tecniche di incrocio e di riproduzione assistita, ma non e ben chiaro come con queste ultime avrebbero potuto superare le barriere di specie, come si sarebbe per esempio potuto "umanizzare" il latte bovino, privarlo di lattosio (procedimento in grado di aggirare quelle salutari reazioni di intolleranza verso un alimento che alcuni corpi riconoscono come estraneo) oppure renderlo vettore di veri e propri tarmaci alfa-1-antitripsina contro l'enfisema, proteina C contro la trombosi e via cosi.
E se si parta di animali transgenici ecco che si fa avanti la vivisezione, che cerca di colmare le sue evidenti lacune con animali programmati per mostrare gli effetti di malattie, come leucemia o cancri, che hanno in realtà una origine ben diversa (nocività, alimentazione, stile di vita) Una beffa nella beffa, un'astuzia per continuare il proprio inganno.
Grandi speranze per l'umanità, o piuttosto per quella pane che potrà permetterselo, vengono prospettate dagli xenotrapianti (trapianti d'organi da specie diverse), grazie ai quali sarà finalmente disponibile una fonte inesauribile di pezzi di ricambio per quell'uomo macchina voluto dalla scienza e che e oramai realtà.
Adesso però, grazie a maiali transgenici indotti a codificare proteine umane, l'uomo sembra correre verso la chimerizzazione, senza soffermarsi a valutare i rischi di tale pratica.
Non sono infatti valutabili le possibilità di virus sconosciuti portati da questi animali, e inserire i loro organi in un corpo privato di difese (per evitarne il rigetto) appare perlomeno avventato.
Esperimenti dì questo tipo sono comunque già stati provati all'estero con scarsi risultati, e avverranno presto anche in Italia, dove tra l'altro sembra debba sorgere un allevamento di maiali transgenici destinati a xenotrapianti ad Aglio nel Canavese in provincia di Torino.
L'UOMO BIOTECNOLOGICO
Se oramai di OGM in agricoltura se ne parla quotidianamente e non mancano le critiche, pur blande e parziali, lo stesso non si può dire per le applicazioni dell'ingegneria genetica agli esseri umani, sulle quali vige un timoroso silenzio.
Da una parte non ci si espone per non mostrare la realtà dei propri progetti d" dominio, mentre dall'altra si teme di compromettere la propria posizione di contestatori moderati toccando temi spinosi.
Eppure se ci si scalda per la manipolazione di piante in campi a noi lontani, a rigor di logica sarebbe auspicabile una fiammata di rabbia per progetti di manipolazione le cui cavie siamo noi stessi.
Ma risulta in effetti arduo contrapporre l'idea di integrità dell'essere vivente alla propaganda terrorista della scienza, che dopo aver minacciato "o tuo figlio o un cane" per difendere la vivisezione, offre oggi un'altra fuorviante dicotomia "o le terapie geniche o la morte" Quando avrebbe invece più senso dire "o l'eliminazione delle nocività o la morte", perché risulta improbabile che la teoria "un gene una malattia" possa essere determinante nella cura di mali che hanno si un riscontro nel DNA, ma che sono originate dalle svariate nocività che ogni giorno ci aggrediscono, non ultima la scienza medica stessa.
Le strutture sanitarie hanno già la possibilità di controllare attraverso particolari esami (screening genetico), le future caratteristiche biologiche del nascituro, dando così alle famiglie la possibilità di eliminare quel "diverso" non idoneo all'attuale assetto sociale.
Lo stesso screening viene anche richiesto in America dai datori di lavoro e dalle assicurazioni per conoscere predisposizioni genetiche a varie malattie, creando cosi una vera e propria discriminazione basata sulla logica induzionista che ci vuole semplici espressioni del codice genetico I genetisti stanno comunque cercando di dare alle madri altre opzioni ristabilire nei nascituri la "normalità" genetica, scegliendo tratti somatici desiderati Questa è una chiara pratica eugenetica, lontana da quella idealista culminata nel delirio ariano tendente alla ricerca di una purezza di origine, ma che ricerca invece il raggiungimento di una certa perfezione attraverso un continuo rimaneggiamento genetico. Perfezione individuabile in soggetti completamente adeguati alla razionalità del sistema ed in grado di assimilarsi con l'apparato tecnologico senza presentare "squilibri" o segni di insofferenza.
E per quelli che non avranno le caratteristiche richieste dal potere ci saranno, come sempre, la violenza, il carcere e gli psicofarmaci.
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