Sta nel fondo dei tuoi occhi, sulla punta delle labbra.

Sta nel corpo risvegliato, nella fine del peccato,

nella curva dei tuoi fianchi, nel calore del tuo seno,

nel profondo del tuo ventre, nell’attendere il mattino.

Sta nel sogno realizzato, sta nel mitra lucidato,

nella gioia, nella rabbia, nel distruggere la gabbia.

Nella morte della scuola, nel rifiuto del lavoro,

nella fabbrica deserta, nella casa senza porta.

Sta nell’immaginazione, nella musica sull’erba.

Sta nella provocazione, nel lavoro della talpa,

nella storia del futuro, nel presente senza storia,

nei momenti di ubriachezza, negli istanti di memoria.

Sta nel nero della pelle, nella festa collettiva.

Sta nel prendersi la merce, sta nel prendersi la mano.

Nel tirare i sanpietrini, nell’incendio di Milano,

nelle spranghe sui fascisti, nelle pietre sui gipponi.

Sta nei sogni dei teppisti e nei giochi dei bambini.

Nel conoscersi del corpo, nell’orgasmo della mente.

Nella voglia più totale del discorso trasparente.

Ma chi ha detto che non c’è…

Sta nel fondo dei tuoi occhi, sulla punta delle labbra.

Sta nel mitra lucidato, NELLA FINE DELLO STATO.

Ma chi ha detto che non c’è…


Di Gianfranco Manfredi.

 
 

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