UNA BUONA NOTIZIA DUE

Dopo la chiusura del Cpt “Regina Pacis” di S.Foca (Le) registriamo con altrettanta gioia la chiusura del Centro di identificazione per richiedenti asilo di Otranto (Le), dal 1 gennaio 2006. La notizia è stata data in maniera inaspettata durante i festeggiamenti di Capodanno dallo stesso sindaco di Otranto, gestore del Centro. Alcuni giorni prima erano apparsi sui muri del paese scritte e manifesti che denunciavano il carattere detentivo della struttura, inserito nella logica repressiva acuita dalla legge Bossi-Fini sull’immigrazione. Il centro “don Tonino Bello”, questo era il suo nome, durante l’esistenza del Regina Pacis funzionava da zona di attesa quando a S.Foca i posti erano occupati. Dopo la chiusura del primo tale funzione era stata ancor di più incentivata. Lo stesso sindaco, mentre si propagandava l’immagine turistica che dipinge Otranto come “porta d’Oriente” e città di accoglienza, ha dichiarato che il Comune non accetterà più tali incarichi, ricordando che già in aprile aveva rifiutato la proposta di far diventare il “don Tonino Bello” un Cpt.

Il rifiuto e la presa di posizione di molti amministratori locali e regionali si aggiunge alla costante e massiccia contestazione di queste istituzioni totali in tutta Italia, la cui natura è ignorata solo da chi continua ad insistere sull’invasione degli immigrati clandestini, trasformando oggi la questione in una battaglia di civiltà e religione. E’ ormai chiaro che l’intento di insinuare la paura del diverso, del clandestino, dell’arabo servono a far in modo che si accetti il controllo smisurato e ossessivo delle nostre vite, oltrechè le torture e le rapine perpetrate nei confronti di Paesi e popolazioni lontane, dipinte come fanatiche e terroriste. L’unica cosa da fare è contrapporre la paura al coraggio… delle idee, della solidarietà, delle azioni.