\documentclass[DIV=12,%
BCOR=0mm,%
headinclude=false,%
footinclude=false,open=any,%
fontsize=10pt,%
oneside,%
paper=210mm:11in]%
{scrbook}
\usepackage[noautomatic]{imakeidx}
\usepackage{microtype}
\usepackage{graphicx}
\usepackage{alltt}
\usepackage{verbatim}
\usepackage[shortlabels]{enumitem}
\usepackage{tabularx}
\usepackage[normalem]{ulem}
\def\hsout{\bgroup \ULdepth=-.55ex \ULset}
% https://tex.stackexchange.com/questions/22410/strikethrough-in-section-title
% Unclear if \protect \hsout is needed. Doesn't looks so
\DeclareRobustCommand{\sout}[1]{\texorpdfstring{\hsout{#1}}{#1}}
\usepackage{wrapfig}
% avoid breakage on multiple
and avoid the next [] to be eaten
\newcommand*{\forcelinebreak}{\strut\\*{}}
\newcommand*{\hairline}{%
\bigskip%
\noindent \hrulefill%
\bigskip%
}
% reverse indentation for biblio and play
\newenvironment*{amusebiblio}{
\leftskip=\parindent
\parindent=-\parindent
\smallskip
\indent
}{\smallskip}
\newenvironment*{amuseplay}{
\leftskip=\parindent
\parindent=-\parindent
\smallskip
\indent
}{\smallskip}
\newcommand*{\Slash}{\slash\hspace{0pt}}
% http://tex.stackexchange.com/questions/3033/forcing-linebreaks-in-url
\PassOptionsToPackage{hyphens}{url}\usepackage[hyperfootnotes=false,hidelinks,breaklinks=true]{hyperref}
\usepackage{bookmark}
\usepackage{fontspec}
\usepackage{polyglossia}
\setmainlanguage{italian}
\setmainfont{cmunrm.ttf}[Script=Latin,%
Ligatures=TeX,%
Path=/usr/share/fonts/truetype/cmu/,%
BoldFont=cmunbx.ttf,%
BoldItalicFont=cmunbi.ttf,%
ItalicFont=cmunti.ttf]
\setmonofont{cmuntt.ttf}[Script=Latin,%
Ligatures=TeX,%
Scale=MatchLowercase,%
Path=/usr/share/fonts/truetype/cmu/,%
BoldFont=cmuntb.ttf,%
BoldItalicFont=cmuntx.ttf,%
ItalicFont=cmunit.ttf]
\setsansfont{cmunss.ttf}[Script=Latin,%
Ligatures=TeX,%
Scale=MatchLowercase,%
Path=/usr/share/fonts/truetype/cmu/,%
BoldFont=cmunsx.ttf,%
BoldItalicFont=cmunso.ttf,%
ItalicFont=cmunsi.ttf]
\newfontfamily\italianfont{cmunrm.ttf}[Script=Latin,%
Ligatures=TeX,%
Path=/usr/share/fonts/truetype/cmu/,%
BoldFont=cmunbx.ttf,%
BoldItalicFont=cmunbi.ttf,%
ItalicFont=cmunti.ttf]
\renewcommand*{\partpagestyle}{empty}
% global style
\pagestyle{plain}
\usepackage{indentfirst}
% remove the numbering
\setcounter{secnumdepth}{-2}
% remove labels from the captions
\renewcommand*{\captionformat}{}
\renewcommand*{\figureformat}{}
\renewcommand*{\tableformat}{}
\KOMAoption{captions}{belowfigure,nooneline}
\addtokomafont{caption}{\centering}
\deffootnote[3em]{0em}{4em}{\textsuperscript{\thefootnotemark}~}
\addtokomafont{disposition}{\rmfamily}
\addtokomafont{descriptionlabel}{\rmfamily}
\frenchspacing
% avoid vertical glue
\raggedbottom
% this will generate overfull boxes, so we need to set a tolerance
% \pretolerance=1000
% pretolerance is what is accepted for a paragraph without
% hyphenation, so it makes sense to be strict here and let the user
% accept tweak the tolerance instead.
\tolerance=200
% Additional tolerance for bad paragraphs only
\setlength{\emergencystretch}{30pt}
% (try to) forbid widows/orphans
\clubpenalty=10000
\widowpenalty=10000
% given that we said footinclude=false, this should be safe
\setlength{\footskip}{2\baselineskip}
\title{Presidio al cpt Regina Pacis, tra tentativi di fuga e un arresto - 13 luglio 2004}
\date{}
\author{}
\subtitle{}
% https://groups.google.com/d/topic/comp.text.tex/6fYmcVMbSbQ/discussion
\hypersetup{%
pdfencoding=auto,
pdftitle={Presidio al cpt Regina Pacis, tra tentativi di fuga e un arresto - 13 luglio 2004},%
pdfauthor={},%
pdfsubject={},%
pdfkeywords={}%
}
\begin{document}
\begin{titlepage}
\strut\vskip 2em
\begin{center}
{\usekomafont{title}{\huge Presidio al cpt Regina Pacis, tra tentativi di fuga e un arresto - 13 luglio 2004\par}}%
\vskip 1em
\vskip 2em
\vskip 1.5em
\vfill
\strut\par
\end{center}
\end{titlepage}
\cleardoublepage
\textbf{IN FUGA DALL’ACCOGLIENZA}
I suoi gestori si affannano a chiamarlo centro di accoglienza, ma il Regina Pacis di San Foca, chiamato dalla legge centro di permanenza temporanea per immigrati, può trovare la sua definizione solo guardando i volti delle persone che vi sono recluse, e che chiedono libertà da dietro le sbarre.
Alte cancellate e mura, filo spinato, telecamere in ogni luogo e guardiani in divisa che sorvegliano ogni movimento. Rigorosamente si può dire che esso è un lager, dove gli individui vengono reclusi e spogliati di ogni dignità, semplicemente per non avere i documenti giusti, diretta conseguenza della loro povertà o mancanza di mezzi. Se si provasse a leggere quali sono i requisiti richiesti dalla legge attuale e passata, per poter giungere in Italia e negli altri Paesi occidentali regolarmente, si capirebbe che l’essere clandestino è uno stato di fatto, dal quale chi intende fuggire dalla propria terra, per miseria, carestie, guerre o semplicemente perché alla ricerca di condizioni di vita meno odiose, non può sfuggire. Alcuni di questi requisiti prevedono un lavoro regolare prima dell’ingresso in Italia e il possesso di una consistente somma di denaro.
Gli unici gesti di buon senso che si possono effettuare contro questi luoghi, devono essere diretti alla loro distruzione o alla fuga da essi. Alcune settimane fa cinque persone sono riuscite a scappare dal CPT di San Foca e a riprendere in mano la propria vita, negatagli durante il tempo in cui sono stati trattenuti. In altri quindici vi hanno tentato, senza purtroppo riuscirci.
Domenica 11 luglio, dei compagni sono presenti davanti ai cancelli del Regina Pacis per un presidio di solidarietà ai reclusi. Nasce una rivolta all’interno, e quando un immigrato che cerca di scavalcare la recinzione per scappare viene travolto dai guardiani, i manifestanti presenti non restano a guardare: cercano di liberarlo, senza purtroppo riuscirci, e parte la carica dei carabinieri contro di loro, portando all’arresto di Salvatore (che dopo due giorni di carcere è ora agli arresti domiciliari), ed al fermo ed identificazione di altri due compagni.
La solidarietà, quando non è vuoto pietismo o compassione, ma diventa azione contro i responsabili diretti dell’oppressione, si tramuta in un crimine da perseguire e reprimere. L’autorità non può consentire che qualcuno si ribelli di fronte ai suoi sbirri che strattonano, picchiano, arrestano, uccidono, torturano. In più pretende che i suoi zelanti sudditi si facciano poliziotti, come vergognosamente ha dimostrato la maggior parte di coloro che affollavano la spiaggia a ridosso del lager; allenati a volgere lo sguardo altrove, domenica non hanno potuto evitare di accorgersi della violenza delle divise e della voglia di libertà degli immigrati reclusi, schierandosi apertamente dalla parte degli sbirri. Infastiditi per la giornata di vacanza rovinata - loro pagano le tasse -, hanno applaudito la repressione e negato aiuto a chi aveva ricevuto le manganellate.
Ma le intimidazioni, i pestaggi, la minaccia del carcere non bastano a sedare la voglia di libertà degli individui e il rifiuto di una esistenza colma di miseria affettiva, morale e sempre più precarizzata, che porta alla desolidarizzazione e alla guerra tra sfruttati.
Sta a noi scegliere da quale parte della barricata stare.
\textbf{\emph{\forcelinebreak
Salvatore libero, subito! Libertà per tutti. Fuoco ai lager.
\forcelinebreak
Nemici di ogni frontiera
\forcelinebreak }}
\emph{C\Slash{}o Capolinea Occupato Via Adua - Lecce
\forcelinebreak
www.guerrasociale.org}
\textbf{Sabato 17 luglio 2004 dalle ore 18 alle 23
\forcelinebreak
Presidio contro le espulsioni e i CPT e in solidarietà a Salvatore
\forcelinebreak
a Lecce in via Libertini angolo piazza Duomo}
2 agosto 2004 - Oggi sono stati revocati gli arresti domiciliari a Salvatore. I domiciliari sono stati sostituiti con l'obbligo di firma giornaliero. Oltre al danno, la beffa: la comunicazione della revoca è avvenuta 5 giorni dopo l'emissione del provvedimento.
% begin final page
\clearpage
% new page for the colophon
\thispagestyle{empty}
\begin{center}
Guerra Sociale (2002-2010)
\smallskip
critica libertaria al capitalismo
\strut
\end{center}
\strut
\vfill
\begin{center}
Presidio al cpt Regina Pacis, tra tentativi di fuga e un arresto - 13 luglio 2004
\bigskip
\bigskip
\textbf{guerrasociale.anarchismo.net}
\end{center}
% end final page with colophon
\end{document}
% No format ID passed.