APPELLO DEL PROCESSO MARINI. Resoconti delle udienze - da Crocenera anarchica

Sabato 1 febbraio 2003

Si è concluso il secondo grado del processo marini. Riportiamo di seguito le condanne emesse.
- E' stata riconosciuta l'accusa di banda armata (306 cp) e associazione sovversiva (270 cp) per reati commessi fino al 1991 a: Francesco Porcu, Orlando Campo, Gregorian Garagin, Rose Ann Scrocco e Angela Maria Lo Vecchio.
- Orlando Campo, condannato a 10 anni (in primo grado condannato a 5 anni).
- Angela Maria Lo Vecchio, condannata a 15 anni con la revoca della libertà vigilata (in primo grado condannata a 12 anni).
- Francesco Porcu, condannato all' ergastolo più isolamento diurno per 18 mesi (stessa condanna del primo grado).
- Gregorian Garagin, condannato a 30 anni più 9 anni (in primo grado condannato a 30 anni più 6 anni unificati alla pena complessiva).
- Rose Ann Scrocco, che è stata condannata a 30 anni più 15 (in primo grado a 30 anni più 10), è fortunatamente latitante.
- Alfredo Maria Bonanno, condannato a 6 anni più 2000 euro (in primo grado condannato a 3 anni e 6 mesi.
- Assolti gli altri compagni.

Udienza di giovedì 28 novembre 2002

Dopo aver parlato ininterrottamente dalle 10:00 alle 16:00, il procuratore generale Marini, ci ha anticipato che il giorno 3 dicembre riparlerà di Patrizia Cadeddu, una compagna che non c'entra assolutamente niente in questo processo poiché non mai è risultata fra gli indagati. Patrizia fu accusata di aver lasciato un ordigno al palazzo Marino di Milano e condannata in base alle registrazioni di una telecamera di sorveglianza. Patrizia, che si è sempre dichiarata estranea ai fatti imputategli, ha scontato più di tre anni di galera.

Nuovamente, abbiamo dovuto sorbirci la favola dei due livelli: il "livello palese" sarebbero le sedi, i centri sociali, gruppi e i comitati "che riuscivano a confondersi nel tessuto sociale", il "livello occulto" sarebbero i compagni che strisciano nel buio dei tombini preparando attentati. A tal proposito il procurat(t)ore ha fatto riferimento a Luigi De Blasi, anarchico morto nell'esplosione della sua auto, mentre, sempre secondo Marini, preparava un attentato in un parcheggio di Roma.

Siamo cascati nel tenero quando dalla tentata strage del De Blasi siamo arrivati al colpo di fulmine tra la Moidè e Carlo Tesseri, o al grande amore dimostrato alla "mamma" degli Sforza, famiglia di infami. Ma noi non ci siamo commossi, né abbiamo dato peso alle azioni piratesche affibiate a Campo, De Blasi e Porcu. Siamo stati però felici di vedere che dietro il vetro i compagni parlavano tra di loro ed erano visibilmente felici di vedere quanti compagni vengono a dargli solidarietà. Una curiosita´:sono state sostituite le donne facenti parte della giuria popolare con degli uomini e la sorveglianza all'interno del tribunale, aumenta di volta in volta.

Come sempre si sono susseguite inesattezze grandissime e date sbagliate, ed è tornato come un incubo, la richiesta del rientro di Barcia, il quale non desidera assolutamente di essere portato in Italia, ma gli avvocati hanno deciso di lasciar parlare il procuratore, di non interromperlo, per poi controbbattere alla fine.

La prossima udienza è fissata per martedì 3 dicembre.

NB: Sull'anarchico De Blasi, ammettiamo di saperne molto poco. Ci piacerebbe sapere se esistono compagni che hanno un dossier o qualcosa che possa servire a informarci sulla tragica vicenda che colpì il De Blasi. è triste esserne "informati" da un procuratore generale.

Giovedì 21 novembre 2002: terza udienza dell'appello del processo Marini.

Il nostro caro procuratore generale ancora una volta ci ha deliziati con imprecisioni, errori storici e deliri vari.
Ha parlato per almeno un'ora di Patrizia Cadeddu e dell'attentato (a lei affibbiato) a Palazzo Marino, fregandosene volutamente del fatto che sia la vicenda sia Patrizia non rientrino in questo processo; inoltre lei si è sempre dichiarata estranea ai fatti e ha scontato, comunque, 3 anni di galera.
Parecchio tempo ha dedicato anche alla rapina di Bergamo, per la quale sono stati arrestati Bonanno e Stasi.
Il suo unico intento è stato quello di impressionare il più possibile la giuria facendo un gran polpettone di vicende di cui alcune non rientrano in questo procedimento, e altre sono volutamente storpiate.
Per ben cinque ore ha parlato incontrastato, il grande attore, e tra gli avvocati della difesa regnava il silenzio. Tra il pubblico qualche sbadiglio, un po' di risate, ma anche tanta rabbia perché nonostante un vetro antiproiettile ci dividesse dai compagni detenuti, i secondini per paura di non si sa cosa (degli anarchici bisogna sempre aver paura!), dopo il controllo al metal-detector e la perquisizione delle borse all'entrata (a qualcuno sono stati chiesti anche i documenti); pretendevano comunque che comunicassimo a 4 metri di distanza. Insomma, neanche al vetro ci potevamo avvicinare.
Neanche stavolta Marini si è dimenticato la sua geniale teoria per cui esistono due livelli: quello palese (chi rivendica gli attentati) e quello occulto (chi lo compie), sostenento addirittura che gli anarchici hanno nel DNA l'odio per le forze dell'ordine. In più ha parlato delle diverse anime del movimento: l'ala pacifica e antimilitarista (FAI) e l'ala insurrezionalista che rivendica le azioni dirette e rivoluzionarie, in cui il cosiddetto "livello palese" va oltre l'ideologia (sacrosanta secondo il nostro show-man) accettando invece metodi violenti.
Parlando dei gruppi di affinità ha cercato di fare un collegamento con le "cellule islamiche". Ha accennato anche agli arresti di Cosenza sostenendo l'importanza dell'articolo 270 (associazione sovversiva) e di conseguenza affermando che non deve essere abrogato.
La stessa mattina Giovanni Barcia è stato riportato in Spagna; Gregorian Garagin e Francesco Porcu rimarranno a Rebibbia fino alla fine del processo; Carlo Tesseri invece sarà a Rebibbia fino al 19 dicembre (data prevista per la scarcerazione).
La prossima udienza è stata fissata per giovedì 28 novembre.


12 novembre 2002: seconda udienza

Inizialmente Marini si è dilungato ancora sulla necessità di sentire Giovanni Barcia, che secondo lui, potrebbe fare "rivelazioni interessanti". Uno degli avvocati a questo punto ha fatto notare che Barcia non è per nulla intenzionato a rendere dichiarazioni di nessun tipo e che la sua unica volontà è quella di tornare in Spagna al più presto. In seguito Marini ha insistito sull'importanza di sentire come testimone il medico del carcere
delle Vallette, che nel 98 era stato destinatario di un pacco bomba, poiché questo pacco bomba sarebbe opera della fantomatica ORAI. Il presidente della corte ha negato questa possibilità, dal momento che questa prova non rientra nei motivi per cui è stato
chiesto l'appello. Dopo queste richieste, Marini ha iniziato la sua requisitoria, durata circa quattro ore, durante le quali ha insistito su alcuni elementi del teorema accusatorio: dalle "rivelazioni della Namsetchi (la "pentita" gestita dai ROS), al sequestro Silocchi, al "doppio livello"che sarebbe una caratteristica dell'organizzazione anarchica, il tutto sottolineando spesso la similitudine tra questo processo e i processi per terrorismo degli anni passati. Da notare che anche durante la prima udienza tenutasi il 5 novembre Marini ha parlato per almeno mezz'ora di Barcia che nel processo d'appello non c'entra assolutamente nulla dato che è appena iniziato per lui il processo di primo grado; e non si è certo dimenticato di menzionare la rapina di Cordoba (Spagna) del 96 e le due poliziotte che sono rimaste uccise nel conflitto a fuoco. Tutto ciò arricchendo in continuazione il discorso con aggettivi rivolti agli imputati quali: rapinatori, sequestratori e assassini, sicuramente con l'intento di impressionare la giuria.
Sicuramente non è stato piacevole per noi sentire le cazzate di Marini e ancora meno piacevole è stato vedere i nostri compagni (Carlo Tesseri, Gregorian Garagin, Francesco Porcu attualmente incarcerati per altri reati) dietro un vetro, attraverso il quale
era veramente difficile comunicare; ma abbiamo comunque voluto restare in aula perchè questo è l'unico modo per vedere e salutare compagni che nelle patrie galere hanno trascorso già troppi anni. A loro tutta la nostra solidarietà, complicità ed affetto.
La prossima udienza è stata fissata per giovedì 21 novembre.