Come nel numero precedente, riportiamo di seguito un estratto dalle trascrizioni dei verbali di udienza del processo contro gli anarchici salentini. Dopo il capo della Digos leccese (ormai ex), abbiamo deciso di rendere la giusta pubblicità all’assistente Bianchi, agente in forza alla Digos, e al suo leonino coraggio di fronte al pericolo!

Il teste parla di un episodio avvento l’11 luglio 2004 all’esterno del Cpt “Regina Pacis”, mentre dentro gli internati si rivoltavano e tentavano la fuga.

Teste Maurizio Bianchi: niente, dall’interno del centro di accoglienza gli ospiti lanciavano… diciamo, il disordine all’interno del Cpt era in atto e gli ospiti avevano lanciato in direzione dei carabinieri preposti alla vigilanza del centro vetri, finestre; avevano staccato dal loro alloggio gli infissi, parti di arredi e quant’altro.

P.M.: e le scagliavano nei confronti di chi?

Teste Maurizio Bianchi: dei carabinieri, del personale preposto alla vigilanza del centro che si trovavano vicino al gabbiotto d’ingresso del primo cancello. […] Io ero all’interno del centro, nel locale adibito a segreteria, e guardando fuori davo indicazioni alla sala operativa di ciò che accadeva.

P.M.: cosa vide da quella posizione?

Teste Maurizio Bianchi: niente, ad un certo punto mi accorsi che uno degli ospiti stava cercando di scavalcare la ringhiera dalla recinzione perimetrale al centro, cercando di fuggire, ma è stato prontamente fermato da uno dei carabinieri preposti alla vigilanza; in quello stesso istante alcuni dei manifestanti che si trovavano all’esterno del centro cercavano di agevolare la fuga dell’ospite, e in quella circostanza notai che ad agevolare la fuga vi era .., che nel tentativo di far mollare la presa al carabiniere che aveva fasciato l’ospite, col megafono in suo uso colpiva il carabiniere.

P.M.: senta, prima di questo episodio lei fa riferimento anche ad altro episodio al quale partecipano, lei dice, una trentina di cittadini extracomunitari. A che cosa assiste, sempre dal suo punto di osservazione?

Teste Maurizio Bianchi: s*i, praticamente io in un primo momento ero nella segreteria insieme a cinque o sei operatori del centro, mentre avevo le spalle rivolte verso la porta d’ingresso, e come dicevo prima comunicavo con la sala operativa per informarla; ad un certo punto mi accorgo di essere rimasto solo: gli altri erano fuggiti via, gli operatori del centro erano fuggiti via. A questo punto mi affaccio lì nel corridoio e noto una trentina di ospiti che, con l’ausilio di una transenna in metallo, avevano forzato la prima porta dalla quale si accede ai piani superiori negli alloggi, e stavano cercando di guadagnare l’uscita. Io ho pensato bene di rinchiudermi nella segreteria, e di ripararmi all’interno di un ripostiglio attiguo a questo locale, alla segreteria; ad un certo punto sento che viene spalancata la porta della locale segreteria. […]
Viene aperta la porta della segreteria e alcuni di questi entrano dentro e mettono tutto a soqquadro. Viene dato un calcio, uno spintone alla porta del locale dove mi ero rinchiuso io, ma fortunatamente non viene aperta; successivamente sento che c’è stato l’intervento dei carabinieri e ritorna in un attimo tutto alla normalità. […]*

Avv. Sariconi: non ho capito bene: all’interno della segreteria lei ad un certo punto ha detto di essersi chiuso dove?

Teste Maurizio Bianchi: in un locale attiguo usato come ripostiglio. […]

Avv. Sariconi: allora, siccome questa circostanza è emersa per la prima volta oggi, perché nell’annotazione dell’11 luglio 2004 lei non riferisce di essersi chiuso in questo sgabuzzino…

Teste Maurizio Bianchi: no, non lo ritenevo rilevante.

Avv. Sariconi: parla di essere intervenuto, di avere visto i manifestanti, di essere entrato nella segreteria del Cpt, anzi lei addirittura la definisce posizione che le permetteva di avere una completa visione della scena. […]
Se era all’interno dello sgabuzzino, come poteva assistere alle condotte dei manifestanti sopra descritti?

Teste Maurizio Bianchi: no, le condotte dei signori che lei ha citato sono avvenute prima che io mi chiudessi nello sgabuzzino.

Avv. Sariconi: prima, scusi?

Teste Maurizio Bianchi: prima, prima che mi chiudessi.

Presidente: avvocato, prima che si chiudesse nello sgabuzzino, sintetizzo io perché è chiaro, ha detto proprio così!

Avv. Sariconi: si, però non coincide, Presidente, con quanto descritto nella annotazione.

P.M.: non è vero avvocato, non dica questo...

 
 

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