In un volantino del Rovereto Social Forum - intitolato Un altro mondo è possibile - leggiamo: "Durante lo svolgimento della manifestazione [di Genova] abbiamo messo in atto all'interno del corteo comportamenti finalizzati a isolare le componenti violente e invitato ripetutamente le forze dell'ordine a svolgere nei loro confronti un'azione di isolamento atto a garantire la sicurezza dei cittadini e dei manifestanti pacifici". Più avanti: "A Genova siamo stati testimoni delle gravissime violenze realizzate attraverso l'uso di bande di provocatori e di forze dell'ordine non predisposte ad affrontare i comportamenti in atto". E ancora: "...le manifestazioni pacifiche di martedì [quello successivo ai fatti di Genova] hanno rappresentato una netta risposta ai tentativi di chiusura di spazi di libertà e democrazia, e insieme rappresentano il più chiaro rigetto di ogni intento di inquinare il movimento attribuendogli tolleranza verso i violenti".

Il Rovereto Social Forum (cioè "Comitato delle Associazioni per la Pace e i Diritti umani, Progetto Colomba dell' ITCG Fontana, Associazione Free People di Brentonico, Gruppo EFFATA, Mandacarù, Rifondazione Comunista Circolo di Rovereto, Rovereto Insieme, Associazione 'Danzare la pace', Tam Tam per Korogocho, AIFO gruppo di Rovereto, APIBIMI") è, in senso stretto, un gruppo di infami e di delatori che rivendicano pubblicamente il proprio ruolo di pompieri e di poliziotti.

Questi pezzi di merda sostengono - senza ovviamente poterlo dimostrare - che chi pratica l'azione diretta contro i simboli del capitalismo (banche, sedi di multinazionali, eccetera) è un provocatore manovrato dal governo. Sono stati scavalcati, loro e le povere immonde Tute bianche, dalla protesta sociale spontanea. Ora usano l'arma, tipicamente stalinista, della calunnia. Il loro discorso su "violenti" e "nonviolenti" (si può essere "non-violenti" e aiutare la polizia?) è puramente pretestuoso. La differenza reale è tra chi collabora con le istituzioni e chi le combatte, tra chi vuole dirigire i "movimenti" e chi è per l'autogestione delle lotte, tra chi vuole riformare il capitalismo e chi vuole invece distruggerlo.

Questi nemici della libertà ci insegnano una verità da troppi ignorata: i migliori servitori dello Stato non sempre indossano la divisa.

Anarchici

 
 

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